La musica è questione di famiglia: Schnabel riscoperto sul lago di Como

L’artista tedesco e i suoi cari fuggirono dal nazismo e trovarono la pace a Tremezzina, che ora li ricorda

La famiglia Schnabel al tempo della fuga del nazismo

La famiglia Schnabel al tempo della fuga del nazismo

Tremezzina (Como)  - si intitola “Artur Schnabel e la sua famiglia”, è la prima mostra proposta in Italia e nel mondo che racconta la storia di una grande famiglia di musicisti, gli Schnabel. Un viaggio per conoscere  la loro vicenda umana intrecciata al percorso artistico, con molti documenti inediti, lungo tutto il novecento, toccata dalle pagine più buie come il  nazismo, che con le  leggi razziali contro gli ebrei nel 1933 li costrinse a lasciare la Germania, per stabilirsi a Villa Ginetta a Tremezzo. Un approfondimento  specifico nell’esposizione riguarda proprio l’incontro con la Tremezzina,dove trovarono serenità.

A curare  l’esposizione, inaugurata al Museo del Paesaggio nel comune di Tremezzina (Como)  il primo luglio e visitabile fino al 26 settembre, Paola Colombo, docente di musica, ricercatrice e coordinatrice didattica dell’Associazione Musicale Gioachino Rossini di Busto Arsizio.

Com’è nato il progetto  della mostra?

“L'idea nasce dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Tremezzina che già nel 2017 aveva reso omaggio alla figura del compositore e pianista  Artur Schnabel dedicandogli  una piazzetta retrostante al Museo del Paesaggio del Lago di Como di Tremezzo. Inoltre, vista la mia precedente esposizione del 2019  in cui si mettevano in evidenza luoghi, ville, salotti musicali con una lunga serie di musicisti, ballerine, scenografi, editori musicali che dai primi dell'Ottocento hanno soggiornato sul Lago di Como, l'idea viene proposta  alla nipote Ann Schnabel Mottier , che ogni anno d’estate torna sul lago di Como e alla Schnabel Music Foundation, all'Associazione Ars Aeterna promotrice sul territorio di Lacmus Festival, festival internazionale di musica classica giunto quest'anno alla sua quinta edizione, l’obiettivo è   far conoscere il contributo dei cinque musicisti alla storia della musica internazionale in un anno celebrativo, il 2021, perchè ricorrono i settant'anni della morte di Artur Schnabel, i vent'anni della morte di Karl Ulrich Schnabel, i centoquarantacinque della nascita di Therese Behr Schnabel, i centodieci della nascita di Helen Schnabel”.

Com’è stato lavorare a un progetto così importante in tempo di pandemia, costretti “ a distanza”?

“E’ stato complesso, ma noi volevamo arrivare al traguardo, non doveva rimanere un sogno.Abbiamo creato un  gruppo di lavoro internazionale, in un tempo in cui si era tutti chiusi in casa, io in Italia,  Ann Schnabel Mottier e il marito  Francois Mottier negli Stati Uniti, sede della Schnabel Music Foundation,  Britta Matterne, musicologa di Amburgo referente della SMF  e   Paolo Bressan, direttore d’orchestra  a Berlino, in Germania. E’ stata per tutti noi un’esperienza meravigliosa, arricchente dal punto di vista musicale  e umano e poi ha rafforzato l’amicizia con una persona davvero speciale, Ann  Schnabel  Mottier, che custodisce la memoria della sua famiglia. Quanto  all’attività di studio, ricerca e selezione dei materiali e delle opere, ha richiesto tempo, competenza, analisi critica, studio di fattibilità.  Di giorno in giorno  però la ricchezza e la varietà dei contenuti hanno dato energia per raggiungere l'obiettivo che ci sembrava un sogno e che, oggi, possiamo dire di aver realizzato”.

Che cos’è la musica per la famiglia Schnabel?

“E’ tutto per i musicisti della famiglia Schnabel. A partire da Therese Behr Schnabel, cantante tedesca di grande successo moglie di Artur Schnabel nel 1905, a Claude Mottier, figlio di Ann Schnabel Mottier e nipote di Karl Ulrich e Helen Schnabel, la musica accompagna il viaggio della loro vita. Numerosi gli spostamenti per concerti, incisioni, masterclass, incontri musicali da un continente all'altro rappresentati in mostra simbolicamente, in chiave metaforica, da alcuni bauli originali di diverse epoche usati nei numerosi viaggi. La musica e l'insegnamento della musica sono vissute come esperienza nobile e grandiosa: "L'amore deve essere il punto di partenza - l'amore per la musica. E' una delle mie più ferme convinzioni che l'amore procura sempre conoscenza, mentre la conoscenza solo raramente procura qualcosa di simile all'amore" (da Artur Schnabel, "Music, Wit and Wisdom. The Autobiography of Artur Schnabel". Wernert Grunzweig e Lynn  Matheson Wolke Verlag)”.

Il viaggio è una costante nella vicenda umana della famiglia Schnabel, è una ricerca di approdo?

“Nella loro vicenda si intrecciano diversi  scenari storici  con evidenti mutamenti politici, ricordiamo innanzitutto l’ascesa del nazismo, e Artur che lascia la Germania.  I viaggi,  dunque,Berlino, Tremezzo, Italia, Londra, Amsterdam, Europa, Australia, Stati uniti, Polinesia, Giappone, fatti di partenza e arrivi assumono spesso valore di cambiamento, di affermazione, di successo, di crescita personale, di fuga, di rinascita verso destinazioni momentanee o definitive, quasi sempre alla ricerca di un approdo sicuro come quello del maggio del 1933 con l'arrivo in Italia a Villa Ginetta a Tremezzo.  E sul lago torneranno dopo la seconda guerra mondiale, Ann, la nipote torna ogni anno, in estate, è profondamente legata a quei  luoghi”.

Soddisfatta del risultato?

“Personalmente devo dire che  lo studio e l'approfondimento di contenuti legati alle vicende umane e artistiche hanno aperto le porte su molte altre "storie", anche non squisitamente di carattere musicale. Il valore dell'interpretazione oggi, al tempo dello streaming, il valore dell'ascolto, con le sue modalità e specificità, il valore della composizione, della riproduzione del suono, ma anche dell'insegnamento della musica, del suonare uno strumento musicale come il pianoforte, l'importanza e il potenziale esistenziale che il saper suonare e cantare può dare ad un bambino, adolescente o adulto, possono trovare motivo di confronto nella testimonianza di questa famiglia di musicisti”.

Un grande evento dell’estate questo omaggio agli Schnabel, una mostra, conclude la curatrice  “da "assorbire" con gli occhi, con le orecchie, con la mente e con il cuore”. Foto, lettere originali, documenti d'archivio, oggetti, mobilio, quadri, facenti parte di collezioni quali quella della Schnabel Music Foundation, di Peter e Carlotta Schnabel e di privati, mai esposti prima d'ora, arricchiscono e contestualizzano il percorso narrativo. La visita alla mostra comprensiva di cartolina, libretto e cuffiette per gli ascolti musicali è inclusa nel costo del biglietto d'ingresso al museo. Per info visita MyLakeComo o Museo del Paesaggio del Lago di Como tel. 0344 533023.