Valsolda, sorveglia la collega: l’ex capo dei ghisa patteggia otto mesi

Valsolda , si era accorta che la targa della sua auto era monitorata

Polizia locale

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Valsolda (Como) - «Faceva ingresso nel sistema, protetto da misure di sicurezza, per ragioni non riconducibili ai suoi doveri istituzionali, introducendosi quindi abusivamente". Così Salvatore Miceli, ex comandante della polizia locale di Valsolda, ha patteggiato 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, davanti al Gup di Milano, dove è comparso con l’accusa di accesso abusivo nell’’impianto di videosorveglianza del Comune, commessa in più occasioni a giugno 2019. Reato di competenza della Procura Distrettuale di Milano, che lo aveva indagato dopo la denuncia presentata ai carabinieri di Porlezza da una vigilessa dello stesso Comune che, mentre svolgeva un accertamento di lavoro utilizzando il sistema di sicurezza comunale, si era accorta che la targa dell’auto di sua proprietà era stata inserita tra quelle da monitorare. Così il sistema registrava e conservava tutti i suoi passaggi dai punti di lettura delle targhe, mettendo in atto un vero e proprio pedinamento elettronico. Le motivazioni della condotta di Miceli, che all’epoca ricopriva il grado di Commissario, vengono spiegate dallo stesso giudice nella sentenza di applicazione della pena: "con il solo scopo – scrive – di verificare gli spostamenti dell’agente di polizia locale di cui si era invaghito, essendo geloso del rapporto di confidenza che si era creato con un altro uomo".

A ottobre 2019 Miceli era stato, e aveva presentato ricorso davanti al Giudice del Lavoro di Como. A sua difesa, aveva sostenuto di avere in corso una verifica relativa a un presunto doppio lavoro in Svizzera della vigilessa: verifica di cui, al di là della credibilità, non era stato avvisato nessuno. Il suo licenziamento era stato così confermato dal giudice, rigettando la richiesta di reintegro. Ora si è definito il procedimento penale dove, difeso dagli avvocati Nicola Galuppo e Daniele Lamanna, ha concordato il patteggiamento, mentre il Comune di Valsolda, costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Gallo, ha ottenuto il risarcimento delle spese processuali.