Ex Victory a Inverigo: 40 anni di battaglie ma ora si spera

Valle del Lambro, le associazioni che si sono mobilitate contro i costruttori adesso guardano con fiducia al progetto dei nuovi proprietari

Il cuore dell'area verde

Il cuore dell'area verde

Inverigo (Como), 18 luglio 2020 -  "Alla fine, dopo oltre 40 anni, il tempo sembra averci dato ragione. Finalmente si è capito che il cemento non poteva essere un’opportunità per il paese di Inverigo. La nostra risorsa è il polmone verde della Valle del Lambro", commenta Damiano Bianco, ex commerciante e storico portavoce dell’associazione L’Orrido. A Inverigo la battaglia contro chi voleva realizzare progetti faraonici in un’area naturale dal grande valore naturalistico è una questione storica.

Per quarant’anni la dura opposizione ai costruttori ha spaccato anche il paese costretto ora a versare otto milioni di euro per la mancata realizzazione di un progetto  che voleva veder sorgere una nuova città da 12mila abitanti con oltre un milione di metri cubi di cemento al posto di antiche cascine e boschi. Il frutto avvelenato della convenzione stipulata nel 1966 tra l’amministrazione comunale di allora e la società Astaie che aveva acquistato l’area dell’Orrido e le cascine, oggi parte del Parco Regionale Valle Lambro. La speranza è ora riposta nella nuova proprietà, la famiglia Rovati, che ha acquistato l’area di 1,6 milioni di metri quadrati attraverso la sua holding, la Fidim srl con l’obiettivo di sviluppare un centro di ricerca legato all’attività ambientale e alle coltivazioni. Una sorta di geoparco che non dovrebbe riservare sorprese per quanto riguarda l’impatto sull’ambiente dell’area. "Per ora l’impressione è positiva - commenta Damiano Bianco - Sembra che l’intenzione sia quella di valorizzare l’area tenendo presente anche le realtà locali. La proprietà ha incontrato le associazioni che per anni si sono occupate della tutela di quel patrimonio e hanno accettato i nostri suggerimenti".

Dopo il 1975 lo scenario naturale che si apre sotto lo splendido “balcone” di Inverigo sembrava essere diventato l’El Dorado dei costruttori e la battaglia è stata dura e complessa. "Lì è cominciata la nostra opposizione - continua Bianco -. Con quei progetti faraonici avrebbero distrutto tutto e l’amministrazione allora era favorevole. Ora invece penso che i tempi siano cambiati. Quello che solo fino a 10 anni fa sembrava un discorso da sordi ora si è trasformata nella consapevolezza in molte persone".

"Quella legata alle sorti dell’area ex Victory è una situazione che si trascina da 60 anni - continua Arturo Binda, consigliere dell’associazione “Le Contrade” -.Ora abbiamo avuto dei contatti con i nuovi proprietari e devo dire che c’è fiducia sia da una parte che dall’altra e questo ci fa sperare per il futuro. La proprietà ha confermato il progetto del “geo parco”. Ci hanno un po’ tranquillizzati perché non sembrano esserci mire immobiliari. Bisognerà discutere del destino dell’area ad altri tavoli ma abbiamo spiegato qual è la nostra storia e quello che ci piacerebbe fare lì dentro. Ci è stato dato il via libera per organizzare manifestazioni ed eventi come le visite guidate all’Orrido e loro si sono resi disponibili. Per il 2020 avevamo realizzato un calendario pieno di iniziative poi l’emergenza coronavirus ha bloccato tutto".