Non certo è la prima volta durante il suo mandato che il sindaco Alessandro Rapinese si scontra con i rappresentanti dei sindacati della Funzione Pubblica, in passato era stato per la decisione di chiudere nidi e scuole, una polemica tutt’altro che esaurita, adesso un nuovo fronte si è aperto sul modo in cui viene gestito il Comune. In seguito a un’assemblea tra i dipendenti di Palazzo Cernezzi e le parti sociali si è deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale. "L’amministrazione – spiegano in una nota i delegati della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil – nonostante le rassicurazioni dell’ultima riunione sindacale, non ottempera al pagamento delle progressioni economiche entro novembre e non ha ancora proceduto ad aprire la contrattazione nell’anno 2024 che deve essere chiusa necessariamente entro il 31 dicembre. Un ritardo grave anche frutto delle continue riorganizzazioni dell’ente che hanno visto il susseguirsi di diversi dirigenti alle politiche del personale, almeno 4 negli ultimi due anni, e di due segretari comunali. Tali riorganizzazioni hanno determinato anche un aggravio del personale sempre in balia degli eventi e senza stabilità di vertice". I dipendenti attraverso i loro rappresentanti lamentano un carico di lavoro non più sostenibile. "Si evidenzia la grande carenza di personale – proseguono i sindacati – Urgente anche la questione nidi e servizi di ristorazione e cdd: carenza cronica di personale e personale in malattia che non viene sostituito come invece succedeva negli anni precedenti. Inoltre, la prospettiva dell’esternalizzazione dei servizi è tale che si sono determinate anche dimissioni di personale". Da qui la richiesta all’amministrazione di farsi carico degli impegni assunti valorizzando il personale interno e dimostrando una "reale volontà di stabilizzare l’organizzazione dell’ente".
CronacaUn altro fronte a Palazzo Cernezzi: "Ritardi negli aumenti e grave carenza di personale"