"Siamo persone, non numeri" Scatta la protesta alla Suominen

Gli operai che difendono i posti di lavoro a rischio hanno appeso magliette con i loro nomi ai cancelli

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Ci sono Maurizio, Francesco Luana che sono stati assunti qui nel 1997, Anna che è una delle veterane della Nonwovens e lavora qui da ben 32 anni e poi Luca, Alfio, Michele e Antonio del magazzino che insieme superano un secolo di servizio. Sono persone e non freddi numeri su un bilancio i lavoratori del gruppo Suominen di Mozzate, per questo ieri mattina hanno deciso di appendere le magliette che indossano durante i turni di lavoro ai cancelli dell’azienda, scrivendo sopra ognuna il loro nome, il ruolo e l’anzianità di servizio. A contarle tutte sono 92, quanti sono gli operai che rischiano di rimanere disoccupati se l’azienda confermerà la decisione di dismettere l’impianto di via Corbé entro il giugno prossimo perché produrre qui sarebbe antieconomico a causa della crisi di mercato e del caro-energia. Da una settimana i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e la loro protesta proseguirà fino al prossimo 2 febbraio quando l’azienda dovrebbe entrare nel merito della propria decisione e avviare la trattativa. Da domenica si è esaurita anche la cassa ordinaria che era iniziata nei mesi scorsi. "L’assemblea dei lavoratori ha deciso di proseguire lo sciopero in risposta alla proposta della direzione di far lavorare solo alcuni operai, favorendo così il carico e l’uscita di 4 o 5 camion al giorno in cambio di una retribuzione giornalista equivalente alla paga base" spiegano FemcaCisl, i Laghi Filctem Cgil e i Cobas.