San Fermo, al Sant'Anna una nuova tecnica per operare l'angina

Ad elaborarla il dottor Mario Galli dell'Unità operativa di Cardiologia Emodinamica

Il dottor Galli con la sua equipe

Il dottor Galli con la sua equipe

San Fermo della Battaglia (Como), 11 luglio 2018 - Arriva dall'Unità Operativa di Cardiologia Emodinamica del Sant’Anna una nuova cura attraverso il posizionamento di uno stent (un piccolo tubolare in acciaio a forma di clessidra) nel seno coronarico per guarire l’angina pectoris refrattaria, quella che non si riesce a curare con i farmaci. 

Il mese scorso con questa metodica sono stati operati con successo due pazienti, due uomini di 72 e 73 anni, dimessi 48 ore dopo. A venticinque anni dall’inizio della propria attività, l’Unità di Cardiologia-Laboratorio di Emodinamica, all’avanguardia nel trattamento delle sindromi coronariche acute, e in modo particolare dell’infarto miocardico con un’attività H24, offre una nuova tecnica di trattamento del paziente con cardiopatia ischemica cronica, finalizzata a migliorarne significativamente la qualità della vita e a ridurre il tasso di re-ospedalizzazione.

“Le due procedure – sottolinea il dottor Mario Galli - sono state eseguite con successo tecnico e clinico. Gli interventi sono durati in media 45 minuti. Gli operatori medici hanno seguito un breve training sulla tecnica di impianto, che comunque è molto simile ad altre procedure di cardiologia interventistica da noi quotidianamente utilizzate. I pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore, mantenendo la terapia in corso al momento del ricovero con un programma di controlli ravvicinati per valutare l'efficacia clinica a medio e lungo termine e la possibilità di ridurre la terapia farmacologica. I primi controlli clinici effettuati hanno confermato l’efficacia della tecnica con un miglioramento dei sintomi”.