Como, il piroscafo Patria cerca un armatore

E' fermo da anni: la Provincia pronta a darlo in affitto a un prezzo irrisorio

Il piroscafo Patria

Il piroscafo Patria

Como, 14 settembre 2018 - Ci vogliono almeno 25mila euro per cercare di risvegliare il bell’addormentato nel lago, il piroscafo Patria, se non il più bello di sicuro il più imponente tra i navigli che hanno solcato il Lario, ricaduto nell’oblio da cui venne salvato alla fine degli anni ’90, quando rischiava la demolizione. Allora a salvarlo furono una petizione popolare e l’intervento del presidente della Provincia, il leghista Leonardo Carioni, che acquistò alla cifra simbolica di un euro il grande piroscafo e poi ne spese tre milioni e mezzo negli anni successivi per sistemarlo.

Lungo 60 metri e omologato nel 1926 per trasportare 900 passeggeri a viaggio, metà seduti e metà in piedi, il Patria adesso si può affittare per un anno intero versando 25mila euro, poco più di un obolo che però Villa Saporiti accetterebbe volentieri pur di passare la patata bollente a qualcun altro. Lo strumento scelto è la concessione di bene demaniale e il contratto prevede una durata che da un minimo di un anno può estendersi fino a 12 anni. Il concessionario assumerà la qualifica di armatore, il che significa che dovrà provvedere agli interventi per mantenere la barca in buone condizioni e in grado di navigare, ovvero fare quello che la Provincia in tutti questi anni non è riuscita a fare. L’esterno del Patria è stato restaurato, ma mancano tutti gli arredi interni, per non parlare degli impianti e del motore.

All’inizio del ’900 per muovere il gigante del lago pesante 276 tonnellate era sufficiente un motore da 591 cavalli che oggi sfigurerebbe anche su un fuoribordo. L’ultima volta che le colossali ruote a pale sono entrate in funzione è stato necessario richiamare in servizio i vecchi macchinisti della navigazione che hanno dovuto lavorare quattro ore per mettere in pressione la caldaia, riconvertita da carbone a nafta, che consuma 22 chili di combustibile per far navigare il Patria un chilometro alla velocità di 23 chilometri orari. Non è un caso che l’ultima traversata del lago, da Dervio a Como di fronte a Villa Olmo dov’è tuttora ormeggiato, il Patria l’abbia compiuta di notte a motori spenti al traino della motonave Bisbino. Chi deciderà di farsi avanti presentando un’offerta entro il 19 ottobre dovrà mettere in conto di spendere almeno un paio di milioni di euro se vorrà rimettere in moto la nave più bella del lago e sfruttarla per organizzare crociere storiche. A giugno il piroscafo per cinque giorni divenne enorme boutique galleggiante per le ultime creazioni di Dolce&Gabbana.