Mal di pancia in Camera di commercio

Continuano i mal di pancia all’interno della Camera di commercio di Como e Lecco dove, alla fatica di armonizzare le diverse realtà economiche delle due province che in molti casi viaggiano a velocità diverse, si è aggiunto lo tsunami Covid che ha duramente colpito entrambi i rami del Lario. E proprio sugli interventi da mettere in campo nel 2021 e nei due anni successivi si è discusso e ci si è divisi nel corso dell’ultima assemblea, chiamata a votare il documento programmatico che accompagna il bilancio. Di fronte alla relazione del presidente Marco Galiberti, considerata un po’ troppo timida soprattutto nella parte in cui prevede le strategie per risollevarsi dalla crisi, si sono astenuti Confindustria Como, Cna, Confesercenti Como e Compagnia delle Opere Lecco e anche le componenti legate al credito e alle assicurazioni.

La discussione si è accesa attorno al disavanzo di tre milioni di euro previsto nel bilancio 2020 e anche per quello 2021. I dissidenti hanno chiesto un maggiore coinvolgimento del consiglio camerale, in particolare nella parte del documento che prevede gli investimenti da ripartire per le partecipate, in particolare quelli dei due poli fieristici ovvero Lariofiere e Villa Erba che a causa delle chiusure imposte dal Covid rischiano di chiudere il 2020 con deficit molto pesante.

Ro.Can.