ALESSANDRO MAGGI
Cronaca

L’orgoglio di Cantù. Ora l’obiettivo è la bella

Stasera si torna in campo a Trieste per riportare la serie scudetto sul 2-2 . Il successo in gara3 ha ridato coraggio ma non ci sarà Moraschini infortunato.

Nuovamente in campo, alle 21, per tenere acceso un sogno impossibile, e riportare la serie a Desio per la bella. Per la bellissima. La Pallacanestro Cantù è ancora viva, e combatte. A Trieste è arrivato un successo insperato, una gara condotta con terribile sofferenza finale. Dal 23-9 del terzo quarto, alla paura figlia degli errori di Bucarelli e Hickey dalla lunetta.

Ma Brooks ha fallito sulla sirena il canestro della beffa, quello che avrebbe riportato Trieste nella massima serie: 29 punti per il numero Hickey, 17 con 9 rimbalzi per Baldi Rossi, ed allora ecco servita la prima sconfitta nei playoff per i giuliani. "Noi lavoriamo per queste giornate. Faccio i complimenti alla mia squadra, eravamo spalle al muro", il commento di un Devis Cagnardi mai così soddisfatto. Dopo due domini nei momenti chiave di Trieste, è arrivato il sorriso: "Siamo arrivati senza una aspettativa, se non quella di dare tutto quello che avevamo e l’abbiamo fatto. L’avrei detto anche con il risultato opposto. È chiaro che andare sopra, riuscire a comandare parte della partita, poi farsi riprendere da una squadra che non perdeva da tanto e vincerla significa che ci siamo. Siamo pronti a giocarci gara 4 e a fare di tutto per riportare questa serie a Desio".

Fare di tutto ma senza Riccardo Moraschini, vittima di un grave infortunio nella prima fase di gara. Anche lì la squadra si è raccolta, in fondo al pozzo ha iniziato a scalare, rendendo possibile una piccola fetta di illogicità. Trieste resta favorita, il palasport intitolato a Cesare Rubini è una fortezza con un pubblico da massima serie, eppure il talento non manca a questa Cantù, così come la presa di responsabilità. Con proprio capitan Baldi Rossi al comando delle operazioni: "Abbiamo fatto una partita simile alle prime due. Ma siamo stati più cinici in attacco, con più calma, e le percentuali ci hanno aiutato un pizzichino di più. Abbiamo fatto un extra sforzo nel terzo quarto dopo l’infortunio di Moraschini". Le forze a disposizione restano un punto di domanda: "Siamo stremati, ma ora pensiamo a gara 4. Siamo cresciuti a rimbalzo? Sappiamo che è il nostro tendine d’Achille". Ma ora Cantù ci crede.