Lavoratori a rischio alla Ceratizit

Sono pronti a mobilitarsi per salvare il loro posto di lavoro, i dipendenti della Ceratizit di Alserio, azienda di utensili meccanici, in fibrillazione dopo il comunicato della direzione che ha annunciato di voler delocalizzare due reparti. Rimane da stabilire quanti dei 150 lavoratori rischiano di rimanere senza occupazione dallo spostamento in Lussemburgo di parte della produzione. Per la Fiom di Como si tratta di una scelta aziendale che porta un profondo attacco ai livelli occupazionali e al diritto al lavoro, mettendo in difficoltà anche l’indotto sul territorio. Al momento è stato indetto il blocco degli straordinari e delle flessibilità, oltre allo stato di agitazione. "In questa lunga e difficile fase economica è di primaria importanza l’impegno e una piena responsabilità sociale – spiega Giorgio Pontarollo della Fiom Cgil - Questa scelta rappresenta un indebolimento irreversibile della competitività e del valore strategico dell’intero sito industriale comasco della Ceratizit, che ha sempre dimostrato di essere una realtà efficiente, altamente produttiva e redditizia caratterizzata dall’alta qualità delle produzioni realizzate grazie all’elevata professionalità delle maestranze". Nel corso del 2020 l’azienda era ricorsa alla cassa integrazione per tre giorni a settimana, ma dopo la fine del lockdown la produzione era ripresa e le prospettive sembravano buone. "Il ricorso agli ammortizzatori sociali e le scelte organizzative non possono divenire strumenti finanziari per risolvere criticità del gruppo in nessun modo riconducibili alle attività svolte ad Alserio".