Como-Varese, sono venti i tifosi denunciati per la guerriglia con la polizia

Sono tutti supporter dei lariani, accusati di violenza aggravata

Gli scontri

Gli scontri

Como, 24 gennaio 2018 - Violenza aggravata a pubblico ufficiale: è l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Como, con cui ieri sono stati iscritti sul registro degli indagati una ventina di tifosi del Calcio Como, coinvolti negli scontri di Como-Varese di domenica 14 gennaio scorso. L’aggravante consiste nell’aver agito con il volto coperto, e da più persone, e farebbe salire le pene a un minimo di tre anni. Gli iscritti sono tutti tifosi del Como, per il momento coinvolti nel secondo momento di scontr, quando i tre bus con a bordo i supporter del Varese si stavano avviando verso Grandate, scortati dalla polizia, che mai ha fatto entrare in contatto le due tifoserie. Tuttavia l’informativa consegnata in Procura dalla Digos, e ora affidata al sostituto procuratore Giuseppe Rose, costituisce solo lo spunto iniziale di un lavoro che promette di ampliarsi, per arrivare a identificare ulteriori tifosi che si sono uniti nei due momenti di aggressione, messi in scena tra viale Masia, viale Rosselli e lo stadio. Il primo all’arrivo dei varesini, verso le 14, il successivo a fine partita, tra le 16.30 e le 17.

Gli inquirenti stanno ancora lavorando non solo per le ulteriori identificazioni, a fronte della stima di un centinaio di ultras comaschi presenti quel giorno, ma anche sull’isolamento delle singole condotte, da attribuire a ogni indagato. Tutti avrebbero contribuito a fare massa davanti alla polizia e alle altre forze dell’ordine mobilitate quel giorno, ma anche al lancio di fumogeni, di bottiglie di vetro e di altri oggetti pericolosi. Alcuni episodi, sono però stati isolati come particolarmente violenti: l’esplosione di una bomba carta nella prima fase degli scontri, il lancio di pietre prese da terra, una delle quali aveva colpito a un ginocchio un poliziotto, ferendolo. Tutti avevano agito con il volto coperto, avvolgendo sciarpe da tifosi fin sotto agli occhi, e questo ha reso decisamente difficoltoso arrivare a trovare elementi che possano dimostrare la presenza dei soggetti conosciuti dalla Digos come ultras. A questi stessi soggetti, sarà notificato in un secondo tempo anche il Daspo, il provvedimento del Questore che li terrà lontani dagli eventi sportivi per un periodo che può anche superare i tre anni, e che in questo caso promette di non essere lieve. Di sicuro la prossima trasferta a pavia sarà off-limits per i supporters lariani.