Marco Ambrosini
Campione d'Italia (Como), 30 giugno 2018 - Ha resistito un anno e un giorno Marco Ambrosini alla guida del Casinò Campione d’Italia. Ieri pomeriggio a sorpresa il manager lariano si è dimesso al termine di un incontro, da lui stesso convocato, con le organizzazioni sindacali alle quali ha presentato il piano di ristrutturazione già proposto al consiglio di amministrazione che a questo punto dovrà eseguirlo senza di lui.
Arrivato nell’ex clave il 28 giugno dello scorso anno dopo essere stato chiamato dal sindaco, Roberto Salmoiraghi, Ambrosini si era immediatamente trovato di fronte alla necessità di far quadrare un bilancio gravato da molti, probabilmente troppi, debiti resi ancor più difficili da pareggiare per colpa della crisi del gioco d’azzardo. Negli ultimi dodici mesi le performance della casa da gioco hanno subito un decremento, oltre all’inchiesta giudiziaria aperta l’autunno scorso dalla Procura di Como che è arrivata a chiedere il fallimento del casinò.
In questi mesi Marco Ambrosini, nel suo ruolo di amministratore unico, ha lottato per presentare un piano di rientro in grado di consentire all’azienda di pagare i suoi debiti e tornare a fornire utili al Comune, a sua volta costretto tre settimane fa a dichiarare il dissesto. Non solo, dieci giorni fa Ambrosini e Roberto Salmoiraghi sono stati iscritti, sempre dalla Procura di Como, sul registro degli indagati per bancarotta preferenziale e bancarotta fraudolenta per distrazione. In particolare Ambrosini è accusato di aver pagato le cene consumate dal sindaco in un hotel a cinque stelle di Lugano, quando i magistrati inquirenti avevano già chiesto il fallimento della Casinò Campione d’Italia. Adesso che l’amministratore unico si è dimesso toccherà alla proprietà nominarne uno nuovo.