Canzo, nuova via di Schiera e Pontiggia sui Corni di Canzo

Si chiama "Geotecnica" ed è lunga duecento metri. Aperta dai due scalatori erbesi sul Corno orientale

I due scalatori sulla via

I due scalatori sulla via

Canzo (Como), 1 ottobre 2018 - Non solo la Patagonia, l’isola di Baffin, le cime del Karakorum o la Cina, anche sulle montagne di casa c’è spazio per l’avventura. È nata così, “rovistando” qua e là fra le cime e le falesie del Triangolo Lariano una nuova via di duecento metri sui Corni di Canzo, più precisamente sulla Nord del Corno orientale. Ad adocchiarla sono stati Luca Schiera, dei Ragni di Lecco, e Davide Pontiggia. I due scalatori erbesi di 27 anni hanno individuato la linea l’estate scorsa su una parete già conosciuta per altri itinerari, come la via “Don Arturo Pozzi”, aperta da Antonio Rusconi e Giorgio Tessari, nel 1964 e altre più recenti ma è una zona poco battuta, soprattutto negli ultimi anni.

«Stavamo salendo la Pozzi quando abbiamo notato questa striscia compatta, bella e soprattutto continua - racconta Luca Schiera -. È stata una bella sorpresa, soprattutto per quanto riguarda la qualità della roccia, a parte per il secondo tiro che abbiamo ripulito. Si scala su una roccia compatta, a buchi con appigli molto belli. Non se ne trovano così in zona». Dopo aver intuito la linea che sale quasi a “filo a piombo” i due scalatori non sono più tornati ai piedi della parete fino al settembre del 2017. In tre giorni di lavoro sono riusciti ad aprire tutti i tiri, provare i vari movimenti e sistemare i chiodi per la salita decisiva.

«È dovuto passare ancora un anno prima che riuscissimo a tornare per provare a scalarla in libera - continua Schiera -. Ce l’abbiamo fatta solo quest’estate. Il primo tiro è il più bello, con i passaggi più difficili, fino all’8a, ma anche più in alto c’è da divertirsi». La via di Schiera e Pontiggia si chiama “Geotecnica” ed è lunga circa duecento metri. «È bello trovare dalle nostre parti luoghi come questi, poco frequentati, dove vivere qualche bella avventura». Luca Schiera, conosciuto per le sue salite sulle pareti di mezzo mondo, è molto legato anche al suo territorio e da tempo si sta dando da fare anche per valorizzare luoghi come la zona del Buco del Piombo, poco sopra Erba, con l’apertura di nuove vie sulle stesse pareti dove alla fine degli anni Sessanta alpinisti come Graziano Bianchi sfidavano la grande volta e le falesie strapiombanti aprendo nuovi itinerari.