Como, tuffi e bagni nel lago: "Multate i turisti"

I cartelli scritti in più lingue non bastano più, adesso occorre un giro di vite

Divieto balneazione nel lago di Como

Divieto balneazione nel lago di Como

Como, 14 agosto 2018 - I cartelli scritti in più lingue non bastano più, adesso occorre un giro di vite e si deve iniziare a dare le multe. Non ha dubbi Sergio De Santis che dalle file della maggioranza, come già aveva fatto lo scorso anno lancia, lancia il suo ultimatum al sindaco Landriscina. «Nel leggere, dai resoconti dei quotidiani locali, delle tante situazioni che io definisco indecorose per una cittadina a vocazione turistica internazionale come è la nostra Como, mi dissocio completamente dalla attuale gestione del mancato o limitato contrasto di questo assurdo fenomeno – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – Disattendere le ordinanze di divieto di balneazione è inaccettabile visto che comporta un rischio per la salute pubblica, proprio come tuffarsi nel lago utilizzando il battello spazzino come trampolino. Da consigliere comunale di centrodestra non posso non ricordare al nostro sindaco che la «tolleranza zero» è stata una dei cavalli di battaglia vincenti della nostra coalizione durante le elezioni comunali del giugno dell’anno scorso».

De Santis chiede al sindaco di multare gli incivili, anche quando si tratta di turisti, almeno nella settimana di Ferragosto. «Le regole ci sono e vanno fatte rispettare, non solo da chi delinque ma anche per contrastare questi fenomeni di inciviltà – prosegue – altrimenti nasce l’idea malsana che tutto sia concesso. A partire da questa settimana chiedo uno stop ai bagni nelle zone inquinate, il divieto di utilizzare biciclette, sdraio e palloni da calcio all’interno di Villa Olmo che è stata appena riaperta al pubblico, il divieto di accamparsi in tenda nelle zone monumentali della città. Poi vanno multati e allontanati i questuanti organizzati in centro storico e i parcheggiatori abusivi». Il regolamento, soprattutto per chi non resiste a un bagno nel lago malgrado viga il divieto di balneazione praticamente per tutto il primo bacino, esiste già e prevede multe che vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Per quanto riguarda il commercio abusivo i controlli da parte della polizia locale ci sono già e nei primi dieci giorni di agosto hanno portato a nove sequestri effettuati soprattutto nelle vie del centro storico e nell’area del lungolago.