REDAZIONE BRESCIA

Un raid pagato a caro prezzo No vax condannati a due anni

All’alba della vigilia di Pasqua per protestare contro la “dittatura sanitaria“ avevano scagliato due molotov rudimentali contro il centro vaccinale di via Morelli, per miracolo non provocando danni irreparabili. E l’hanno pagata cara, i due novax Paolo Pluda e Nicola Zanardelli, i cinquantenni autori dell’attentato incendiario, perché il giudice al termine del processo in abbreviato lo scorso 17 gennaio li ha condannati rispettivamente a due anni e otto mesi e a due anni e dieci mesi. E soprattutto, novità senza precedenti in Tribunale a Brescia, il gup, Cristian Colombo, ha confermato l’ipotesi accusatoria del pm Francesco Carlo Milanesi, che contestava ai due il reato di atto terroristico con ordigni micidiali o esplosivi oltre alla fabbricazione e il porto abusivo di armi da guerra aggravati dalla finalità terroristiche. "So di avere sbagliato - aveva ammesso Pluda, presente in aula - Mi sono fatto trascinare dalla situazione, non dal mio amico (il coimputato Zanardelli, 51enne di Monticelli Brusati, ndr) -. Alla pandemia c’è stato chi ha reagito molto male, anche suicidandosi". Pluda adesso è ai domiciliari, Zanardelli in carcere. Entrambi, finiti in cella lo scorso primo maggio dopo un’indagine lampo, si erano scusati con la cittadinanza, chiarendo che non intendevano fare del male o creare danni gravi. Le telecamere li avevano immortalati alle 5,57 del 3 aprile mentre scagliavano due molotov contro la tensostruttura di via Morelli. Solo quella lanciata da Zanardelli ha colpito il telone dell’area mensa, squarciandolo. L’altra, per mano di Pluda, non ha raggiunto l’obiettivo ed è esplosa per terra. I novax erano stati incastrati anche dalle telecamere di di un distributore.