Task force anti-caporalato, sanzioni a due laboratori

Riscontrate irregolarità in piccole aziende tessili. Multe per oltre 150mila euro

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Nonostante il lavoro di prevenzione e informazione, Brescia è ancora nella morsa del caporalato: uomini e donne lavorano in nero, senza alcuna certezza e, soprattutto, sicurezza e diritti. A finire nel mirino dei carabinieri è stato un imprenditore di Lograto.

Giovedì il reparto speciale del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Brescia, in sinergia con la stazione carabinieri Trenzano, supportati dal personale degli Ispettorati del lavoro di Brescia, Roma, Firenze e Sassari e dalla locale Ats di Brescia, ha eseguito delle verifiche su alcuni laboratori tessili di Lograto, dediti alla produzione di abbigliamento per conto di terzi.

Gli accertamenti hanno permesso di deferire in stato di libertà il titolare di una piccola azienda per aver violato svariate norme relative alla sicurezza e alla salubrità sui luoghi di lavoro. Oltre alla denuncia, il titolare è stato colpito da un’ammenda di 41mila euro.

Anche dal lato amministrativo sono emerse diverse irregolarità riguardanti, in particolare, l’assunzione di lavoratori privi di regolare contratto. Le violazioni hanno comportato una sanzione pecuniaria di oltre 21mila euro.

Sempre a Lograto, la settimana scorsa, i carabinieri del Nil bresciano e della stazione di Trenzano, con l’ausilio di personale dell’Ats di Rovato, hanno effettuato un controllo in un laboratorio tessile, riscontrando, anche in questo caso, numerose irregolarità sul mantenimento delle misure di sicurezza e della salubrità dei luoghi di lavoro, denunciando il titolare all’autorità giudiziaria. Nella piccola azienda venivano fatti lavorare irregolarmente anche alcuni stranieri sprovvisti del permesso di soggiorno. In questo caso la multa è stata di 91mila euro. Mi.Pr.