Strage della Loggia, dopo 50 anni il processo è rischio perché il Tribunale è ingolfato: arrivano 6 magistrati

Per calendarizzare le udienze, il presidente della Corte d’Assise ha imposta una condizione: “Niente promesse, voglio vedere risorse effettive, in carne e ossa”

La strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia

La strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia

Il presidente della Corte d’assise, Roberto Spanò, il 29 febbraio rinviando de plano l’inizio del dibattimento al 18 giugno, era stato chiaro: il processo per la strage di piazza Loggia si farà, e l’intenzione è chiuderlo per la metà del 2025. Ma per poter calendarizzare le udienze la condizione è una, e una soltanto: "Niente promesse, voglio vedere risorse effettive, in carne e ossa". Ora sulla questione delle carenze di organico degli uffici giudiziari bresciani, tali da rendere impossibile la formazione di un collegio penale ad hoc per affrontare il giudizio a carico di uno dei presunti esecutori materiali del massacro, l’ex ordinovista veronese Roberto Zorzi, si muove il ministro Carlo Nordio. Il Guardasigilli ha fatto sapere che, sulla scorta del decreto ministeriale del 23 marzo, al distretto bresciano saranno assegnati sei magistrati di una "task force flessibile".

Stando al provvedimento arriveranno quattro magistrati con funzioni giudicanti e due requirenti. A interpellarlo a riguardo, erano stati i deputati bresciani della Lega Simona Bordonali e Paolo Formentini, sulla scorta delle preoccupazioni non solo del presidente Spanò, troppo ingolfato dai ruoli ordinari per affrontare un processo monstre con quasi 180 testi, ma pure dello stesso presidente del Tribunale Vittorio Masia. Per i parlamentari del Carroccio la prima sezione penale che ha in carico il processo Loggia avrebbe bisogno di un paio di giudici in più, da trasferire dalle altre sedi distrettuali (Bergamo, Mantova, Cremona). In realtà la soluzione prospettata dal ministro è quella di un rinforzo speciale, dedicato all’eccezionalità dell’evento. "Il Csm, che ha competenza principale sulle piante organiche, ha istituito piante flessibili distrettuali da destinare alla sostituzione dei magistrati assenti o all’assegnazione agli uffici del distretto di Corte d’appello in condizioni critiche di rendimento", ha dichiarato Nordio all’agenzia Dire. Una misura che potrebbe portare "indubbi benefici" e rispondere "con maggiore efficacia alle esigenze di smaltimento dell’arretrato e per far fronte a eventi eccezionali". Come è l’ultimo dibattimento aperto a 50 anni dai fatti per la strage che causò otto morti e 103 feriti, il 17esimo (e c’è un ulteriore procedimento per il secondo presunto esecutore materiale, l’allora minorenne Marco Toffaloni, in attesa della terza udienza preliminare davanti al Tribunale dei minori, slittato per una serie di vizi procedurali).

Per il Tribunale di Brescia sono attualmente previsti 76 magistrati, di cui un presidente di tribunale, 7 di sezione e 68 giudici. In Procura, la pianta è di 30 pm (di cui un procuratore e due aggiunti). Grazie ai fondi del Pnrr e a un decreto del 2021 "è stato rinforzato anche il contingente di personale amministrativo con 99 addetti a Brescia a tempo determinato - è quanto si apprende dal Ministero della Giustizia - Altri 41 (12 laureati e 29 diplomati) sono arrivati con contratto di 3 anni prorogabile fino al 30 giugno 2026". Nordio, a Brescia in gennaio per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, aveva annunciato che nel giro di due anni sarebbe stato colmato integralmente il vuoto di organici della magistratura. "Ce la stiamo mettendo tutta".