Una futura mamma di appena ventidue anni è in sala parto. Non vede l’ora di abbracciare la piccola che ha visto crescere in grembo per nove mesi e il grande momento è arrivato. Dopo il travaglio, la bambina sta per nascere. Tutto procede regolarmente. Poi, all’ultimo, proprio durante la fase dell’espulsione, una complicazione imprevista. Il feto rimane incastrato con una spalla, non esce, per liberarlo vengono eseguite una serie di manovre concitate e quando finalmente viene alla luce muore in pochi minuti. È il dramma inaudito piombato addosso l’altroieri, giovedì, a una famiglia di giovani bresciani. La loro bimba non è sopravvissuta a un parto difficile avvenuto alla Fondazione Poliambulanza di Brescia, un ospedale privato noprofit convenzionato con il servizio sanitario. E ora la Procura, nella persona del pm Erica Battaglia, ha aperto un’inchiesta. Al momento senza indagati, ma la situazione, estremamente delicata, è in via di evoluzione.
Stando a quanto ricostruito finora – a indagare è la Mobile – la giovane partoriente, originaria di Gavardo (entroterra gardesano) non aveva avuto problemi fino all’ultimo. Una volta in sala parto, però, si sarebbe verificata la cosiddetta ‘Distocia’ – è questa la prima ipotesi formulata – un problema imprevisto caratterizzato dalla mancata espulsione delle spalle del nascituro dopo la fuoriuscita della testa. Una circostanza non così rara (soprattutto in caso di feti dal peso elevato) che richiede un tempestivo intervento degli operatori sanitari e delle ostetriche perché in quel frangente il piccolo non può respirare. La mancanza di ossigeno può portare a danni irreversibili, se non alla morte. Ed è proprio quello che è successo alla bimba in questione, in preda all’ipossia e deceduta appena nata.
Dopo aver sequestrato le cartelle cliniche e acquisito le prime testimonianze, oggi il magistrato conferirà l’incarico per eseguire l’autopsia, così da critallizzare le cause della morte. Poi chi indaga dovrà accertare se tutti i protocolli siano stati messi in atto, e se quella morte in qualche modo poteva essere evitata, o al contrario è stata un evento ineluttabile. La direzione sanitaria dell’ospedale dal canto suo ha parlato di "gravissima e imprevedibile complicanza insorta in corso di parto, peraltro prontamente diagnosticata e trattata, con immediato intervento e supporto del personale di Terapia intensiva neonatale – si legge in una nota –. Fondazione Poliambulanza sta collaborando in piena trasparenza con l’autorità giudiziaria e ha già fornito tutta la documentazione sanitaria, certa che i dovuti approfondimenti di legge consentiranno di chiarire l’esatta dinamica degli eventi. Siamo tutti profondamente costernati ed estendiamo nuovamente le nostre più sentite condoglianze alla famiglia".