Si respira un’aria più pulita Grazie all’inverno anomalo

Gli esperti dell’associazione temono che con la ripresa degli spandimenti zootecnici si torni daccapo

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A Brescia e in Lombardia si respira bene. Almeno lo si farà, secondo Legambiente, fino a quando non inizieranno gli spandimenti zootecnici. "Si tratta di un inizio anno con aria pulita come non si era mai vista, nemmeno nel 2021 quando si partì nel segno del lockdown con scuole e luoghi di lavoro chiusi – dicono da Legambiente – nei giorni scorsi le centraline Arpa hanno fatto registrare livelli di PM10 che difficilmente si raggiungono anche nelle giornate primaverili più ventilate: 9 mgmc in Viale Marche a Milano, 8 a Lodi e a Como, 6 a Monza centro e a Bergamo, e a Lecco livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti. Ma è stata l’intera decade, da inizio anno, a donare ai lombardi un’aria pulita a livelli del tutto inusuali". Nella giornata di ieri, a Brescia, si respirava bene anche in luoghi tradizionalmente inquinati, dove in genere le PM10 sono alte, come a Castegnato, dove si è raggiunto 39 su 50. Lusinghiero per una delle aree più industrializzate d’Italia, dove passano l’autostrada, l’alta velocità e alcune delle strade più trafficate di Lombardia. Bene sul lago d’Iseo e nelle valli, nonostante il cielo coperto. Non è un miracolo ma un effetto dell’inverno-che-non-c’è. Le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura. "L’idillio è presto destinato a finire, perché le previsioni indicano un graduale ritorno alla normalità meteorologica già nei prossimi giorni – dicono dal sodalizio ambientalista -. Inoltre, in queste ore, potrebbero ripartire gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria in tutta la regione, se si considera l’enormità del quantitativo di deiezioni prodotte dai milioni di bovini e suini allevati nelle stalle della Lombardia". Legambiente ha sottolineato, però, che il surriscaldamento globale sta creando problemi non secondari, come quello della pochissima neve in montagna. Milla Prandelli