Sì al bitumificio, Comuni e comitati affilano le armi

Borgosatollo e Montirone studiano con gli ambientalisti le contromosse alla sentenza

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"Una brutta notizia, perché speravamo di avere delle chance, ma non ci fermiamo, la lotta continua: non è detta ancora l’ultima parola". Così Marco Girelli, portavoce del comitato “Bitumificio? No grazie!“, commenta la sentenza del Tar di Brescia che giovedì ha respinto il ricorso presentato dallo stesso comitato con Legambiente e un gruppo di residenti e quello analogo proposto dal Comune di Borgosatollo. L’azione legale puntava a fermare la realizzazione del bitumificio a Montirone, annullando il provvedimento autorizzativo dato dalla Provincia sulla scorta del parere positivo di Ats.

Arpa aveva sollevato una serie di criticità su qualità dell’aria, incremento del traffico pesante, inquinamento acustico, potenziali rischi di contaminazione. A fronte di tali rilievi, l’azienda proponente, Inertis, aveva presentato delle controdeduzioni e modifiche al progetto che sono state ritenute sufficienti. Nella conferenza decisoria, la stessa Arpa non è stata presente, ma questa assenza, secondo il Tar, non inficia la procedura.

"Uno schiaffo", sottolinea Girelli, che però non si dà per vinto. "Ho già sentito i comuni di Borgosatollo e Montirone, ci siamo confrontati con Legambiente. Stiamo studiando le motivazioni del Tar, per decidere come procedere". Nello specifico, le cesure sollevate dal comitato non sono state analizzate dai giudici amministrativi, in quanto l’associazione non aveva i caratteri di stabilità, essendo nata nel 2020, e per tanto è stata ritenuta priva del titolo per impugnare il via libera concesso dal Broletto. Analizzando, invece, i punti sollevati da Legambiente e Comuni, il Tar non ha ravvisato violazioni del principio di precauzione, né contrasto con i vincoli del Plis o vizi di forma nella procedura. Lla battaglia giudiziaria proseguirà. F.P.