Lago d'Iseo, ordigni sui fondali: la ricerca si allarga

Mentre sulla sponda bergamasca è in corso la bonifica di bombe e munizioni, i carabinieri estendono le indagini nel lato Bresciano

Alcune delle bombe recuperate dai fondali e fatte brillare in una cava

Alcune delle bombe recuperate dai fondali e fatte brillare in una cava

Iseo, 28 novembre 2019 - La ricerca di ordigni sui fondali del Sebino e la loro bonifica potrebbe estendersi alla riva bresciana del lago d’Iseo. Mentre a Tavernola Bergamasca fervono le operazioni di recupero di bombe e munizioni che poi saranno fatte esplodere in una cava a Parzanica, i carabinieri stanno prendendo informazioni sulla zona bresciana, dove potrebbero celarsi altri oggetti potenzialmente pericolosi.

Da qualche settimana, difatti, l’Arma sta prendendo informazioni relative all’eventuale presenza di proiettili o altri esplosivi finiti in acqua. «La zona dove sicuramente ci sono munizioni e bombe, già oggetto di diverse bonifiche fatte fino a 25 metri di profondità, è principalmente quella che si trova sotto la galleria dei 30 passi, lungo la strada ciclopedonale Vello Toline, che un tempo era l’unica via di collegamento tra Marone e Pisogne – ha spiegato Nereo Gotti, presidente dell’associazione di Protezione civile subacquei onlus di Iseo – teniamo conto che sotto ci sono ancora 230 metri di acqua e decine di centinaia di metri quadrati di fondali spesso soggetti a frane. Si potrebbe celare di tutto».

Giusto nei giorni scorsi il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, Paolo Storioni, ha fatto appello alla sensibilità delle persone che possono sapere dove si trova altro materiale. È per lui fondamentale informare i carabinieri, anche rivolgendosi alla propria stazione di competenza. «Che nel lago siano state celate molte cose si sa da sempre – spiega Remo Bonetti, dell’associazione Soccorso Sebino – quando abbiamo potuto, abbiamo ripescato oggetti vari. Il Sebino è stato usato sia come discarica sia come luogo dove “nascondere“ cose di cui ci si voleva disfare. Tra questi ci sono certamente materiali di origine bellica». Intanto ieri la Marina militare e il genio guastatori dell’Esercito italiano hanno continuato a lavorare a Tavernola Bergamasca, dove sono stati estratti altri ordigni. Rimarranno sul posto almeno fino al 4 dicembre.

L’idea di effettuare una bonifica è venuta al comandante Storoni ed è stata immediatamente condivisa dalla Prefettura di Bergamo. A portare alla decisione è stata l’operazione di recupero dell’auto contenente il corpo di un uomo annegato anni fa nelle acque del lago, operazione da parte della Marina Militare, che è entrata in azione dopo che i volontari del Soccorso Sebino hanno identificato la posizione dell’auto sul fondale e hanno filmato il corpo al suo interno. Durante le immersioni i subacquei e l’ufficiale palombaro hanno notato la presenza di materiale risalente alla prima e seconda guerra mondiale, di cui è stato successivamente disposto il recupero. In azione vi sono gli specialisti della Marina di sede a La Spezia in Liguria e gli uomini del X Reggimento Genio Guastatori di Cremona.

Ieri mattina il Genio ha lavorato anche a Castenedolo, dove hanno reso inattive quattro bombe della seconda guerra mondiale trovate in un cantiere adiacente alla scuola del paese. Gli studenti ieri hanno goduto di un giorno inaspettato di vacanza mentre gli esperti hanno recuperato tre ordigni di fabbricazione tedesca e uno invece costruito in Italia, caratterizzato dal colore rosso. Una volta presi, sono stati fatti esplodere in una cava poco distante. Per consentire le operazioni è stato chiuso viale Rimembranze. Era presente un’ambulanza del corpo militare della Croce Rossa Italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA