Delitto di Nuvolento, cos'è successo la sera dell'omicidio: "Vuoi vivere o morire?"

La ricostruzione davanti al magistrato di Raffaella Ragnoli, che ha ucciso il marito Romano Fagoni davanti al figlio 15enne

Nuvolento (Brescia) - Ha parlato per due ore abbondanti. Due ore in cui Raffaella Ragnoli, la 56enne casalinga di Nuvolento che sabato sera davanti al figlio 15enne ha accoltellato a morte il marito Romano Fagoni, 60 anni, ha ripercorso davanti al giudice l’orrore di cui è stata capace.

"Abbiate pazienza, è una vicenda estremamente delicata", si è limitata a dire, chiudendosi in un no comment, l’avvocato Anna Maria De Mattei, che assiste la donna, lasciando il carcere di Verziano. La difesa ha chiesto di ammorbidire la misura cautelare negli arresti domiciliari e il gip, che dovrà esprimersi sulla convalida del fermo, si è preso del tempo.

Diploma da ragioniera all’istituto tecnico Battisti di Salò, collaborazioni domestiche per arrotondare, volontariato in parrocchia, Raffaella ha dedicato la vita alla famiglia. Trent’anni fa aveva sposato Romano, operaio metalmeccanico, che l’aveva resa madre due volte. Di una femmina, che oggi ha 26 anni, e che da tempo vive per conto proprio a Gardone Riviera, e di un maschio di 15, studente all’Itis Castelli, ancora sotto il tetto di mamma e papà. "Con i figli ho fatto del mio meglio", scriveva la vittima su Facebook.

L’apparenza di famiglia perfetta però nascondeva un buco nero che sabato sera, durante l’ennesimo litigio davanti alla cena, ha inghiottito tutti. Da tempo infatti i coniugi pare fossero ai ferri corti, le brutte liti all’ordine del giorno. Il carattere puntiglioso, autoritario, al limite del maltrattante della vittima - mai però erano state denunciate condotte violente - stando alla signora aveva creato un clima "insopportabile".

A creare ulteriore stress ci si era messa suo malgrado pure l’anziana madre di Fagoni, di casa in un appartamento a piano terra, non più autosufficiente e bisognosa di accudimento costante. Sabato non è chiaro per quale ragione marito e moglie stessero litigando. Raffaella ha raccontato che il marito, molto nervoso anche per via di un infarto che nell’ultimo mese lo aveva obbligato a una dieta stringente, all’improvviso ha afferrato un coltello da tavola e l’ha puntato verso il figlio. "Vuoi vivere o morire?" avrebbe minacciato.

l gesto le avrebbe scatenato il terrore della madre che per proteggere il ragazzino ha aggredito il padre con una grossa lama trovata sul lavello della cucina. Una versione confermata dal quindicenne, ora affidato alla sorella maggiore, sentito sommariamente alla presenza di uno psicologo.

Intato, il gip del tribunale di Brescia ha convalidato il fermo della donna che deve rimanere in carcere.