Brescia, al processo Love Parade archiviazione per sette dei dieci imputati

Non nasconde la propria frustrazione Nadia Zanacchi, la mamma di Giulia

Giulia Minola, la ragazza italiana morta durante la Love Parade in Germania

Giulia Minola, la ragazza italiana morta durante la Love Parade in Germania

Brescia, 7 febbraio 2019 - ​«Sono delusa perché per i magistrati tedeschi le responsabilità sono così lievi tanto da non meritare un processo». Non nasconde la propria frustrazione Nadia Zanacchi, la mamma di Giulia Minola la 21enne di Brescia morta nell’estate del 2010 a Duisburg insieme ad altri 20 ragazzi che partecipavano alla Love Parade marcia a ritmo di tecno organizzata nella città tedesca. Ieri i giudici chiamati a d accertare le colpe per quella strage han no archiviato la posizione di sette dei dieci imputati. Si tratta di sei dipendenti del Comune di Duisburg e di un rappresentante della società che ha organizzato l’evento. Per tre imputati, pure loro dipendenti della realtà che ha realizzato l’evento, il processo andrà avanti. Sono stati loro stessi a respingere l’archiviazione.

«Voglio che si vada avanti perché deve emergere se sono innocente o colpevole», ha commentato uno dei tre imputati per cui il procedimento prosegue nonostante all’orizzonte si profili la prescrizione. Per evitarla il processo dovrà concludersi entro il luglio del 2020, a dieci anni esatti dalla tragedia. Dopo 101 udienze si riprenderà la prossima settimana con nuovi testimoni chiamati a deporre davanti giuria presieduta dal giudice Mario Plein.