Travolti e uccisi da un motoscafo sul Garda, il padre di Umberto: "Non perdono"

Libero dopo 13 mesi ai domiciliari il turista tedesco che travolse Umberto e Greta. "Per le famiglie una condanna a vita"

Greta Nedrotti e Umberto Garzarella morirono la notte del 21 giugno 2021

Greta Nedrotti e Umberto Garzarella morirono la notte del 21 giugno 2021

Salò (Brescia) - "Non mi cambia nulla sapere se ai domiciliari o libero. Davanti alla morte di un figlio non c’è condanna che tenga. Non riesco comunque a perdonare. Io sono morto dentro". È il commento di Enzo Garzarella, il padre di Umberto, morto con Greta Nedrotti a giugno di un anno fa, alla notizia che il tribunale di Brescia ha revocato la misura cautelare, sostituita con il divieto di accedere alle province di Brescia, Trento, Verona, nei confronti di Patrick Kassen, il turista tedesco che un anno fa, su un motoscafo Riva con l’amico Christian Teismann, travolse il gozzo fermo nelle acque del lago con a bordo Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 24 anni, che morirono sul colpo mentre l’imbarcazione dei tedeschi si allontanava. Era la notte del 21 giugno del 2021.

Kassen venne arrestato il 5 luglio dopo essersi costituito al Brennero sapendo di un mandato di arresto internazionale chiesto dalla Procura di Brescia. Dopo un breve periodo in carcere, finì ai domiciliari a Modena con il divieto di lasciare l’Italia, condizione nella quale ha affrontato tutto il processo di primo grado. In tribunale a Brescia sia lui che Teismann hanno sempre sostenuto di non essersi accorti di aver travolto il gozzo su cui erano fermi Umberto e Greta, versione accolta anche nelle motivazioni della condanna, in cui però viene contestata loro una condizione alcolica precaria e la non osservanza degli obblighi durante la navigazione.

Sono stati condannati per omicidio colposo a quattro anni e sei mesi, mentre il giudice li ha assolti dalle accuse di naufragio e di omissione di soccorso. Ed ora è libero dopo 13 mesi ai domiciliari. "Mi ha sempre dato fastidio il loro atteggiamento perché secondo me non hanno mai detto la verità su come sono andate le cose. Mio figlio comunque non tornerà mai più indietro", ha aggiunto il padre di Umberto. "Lunedì avrò copia del provvedimento e lo analizzerò - spiega la legale della famiglia di Greta -. In seguito esprimerò il mio parere legale. Quello che posso dire è che la mamma e il papà di Greta hanno perso la loro bambina, che non tornerà più. Per loro la condanna è a vita".