
Miniera La Rinconada in Perù: presidente dell’associazione Pachamama ha tradotto in due documentari e una rassegna fotografica lo scempio.
Un viaggio nell’ombra, tra terre sfruttate e corpi spezzati, tra le altitudini proibitive della miniera di La Rinconada, a 5.300 metri sul livello del mare, e i confini oscuri della foresta amazzonica di Puerto Maldonado. Un viaggio che Paula Jesus, fotografa e videomaker presidente dell’associazione bresciana Pachamama, con Manuele Leo (operatore cinematografico e film photographer) ha compiuto tra agosto e febbraio, e che ora sta traducendo in due documentari e una mostra. "Il viaggio e i progetti in corso sono frutto delle relazioni nate dalla Bis, Biennale itinerante del sociale – spiega Marco Cola, cofondatore di Pachamama – realizzata tra Brescia, Roma, Genova ed il Cile. Proprio durante la permanenza in Sud America si sono aperte nuove opportunità di documentare situazioni di sfruttamento, povertà, inquinamento, violenza, con un focus particolare sui minori".
Il documentario sul Perù racconterà il legame tra estrattivismo illegale dell’oro e tratta degli esseri umani. "Attraverso immagini inedite e testimonianze dirette, raccontiamo la devastazione ambientale e sociale causata dall’estrazione clandestina. Fiumi avvelenati dal mercurio, foreste divorate dagli scavi, territori senza legge in cui le organizzazioni criminali si arricchiscono non solo con l’oro, ma anche con la vendita della vita di donne e bambine", racconta Jesus. A fare da guida, Fray Vicente Michael Imhof, francescano conventuale e membro della Red Kawsay Perú, rete impegnata nella lotta contro la tratta e nella protezione delle vittime. "Ci ha condotto tra ferite ambientali e umane, con testimonianze di bambini che parlano della tratta e dell’inquinamento. Eppure, c’è speranza: le nuove generazioni hanno coraggio, si mobilitano. Col nostro documentario, vogliamo dar loro voce".
A supporto, l’associazione promuoverà anche un’esposizione delle fotografie, con asta benefica (data ancora da definire), per raccogliere fondi e promuovere il documentario. Dal viaggio in Sud America è nato anche Pienso en Ti (con la realtà umanitaria Uniòn y Esfuerzo de Halto Hospicio di Iquique): attraverso le vicende di Belén, Luis e Panchito, il documentario denuncia le conseguenze della discarica tessile di Iquique, dove gli scarti della fast fashion occidentale diventano una trappola tossica. "Non possiamo semplicemente chiudere gli occhi, perché tutto questo ci chiama in causa nel momento in cui non ci domandiamo da dove arriva e dove finisce ciò che usiamo e consumiamo".