MILLA PRANDELLI
Cronaca

Il ricordo, l’addio e l’appello: "Era un fiore. Basta violenza"

Folla e lacrime ai funerali. Monsignor Maiolini: ragazzi, scegliete la vita e l’amore "Non possiamo riprendere come nulla fosse, lo dobbiamo per rispetto a lei".

Il ricordo, l’addio e l’appello: "Era un fiore. Basta violenza"

I funerali di Sara Centelleghe ieri pomeriggio nella chiesa di Costa Volpino

COSTA VOLPINO (Bergamo)

"La sua giovane vita che stava sbocciando come un girasole è stata falciata in maniera orrenda". La domanda più dolorosa resta senza risposta: perché tanta violenza? "Come è possibile che possa accadere tra le nostre strade e le nostre case? Cosa sta succedendo alla nostra terra che non riesce più a difendere le sue figlie e i suoi figli?". Un silenzio carico di paura riempier la chiesa di Sant’Antonio a Corti, frazione di Costa Volpino, durante l’omelia di monsignor Raffaele Maiolini, vicario episcopale di Brescia. In centinaia si sono riuniti per l’ultimo saluto a Sara Centelleghe, la 18enne assassinata a colpi di forbici da Jashandeep Badhan. Familiari, amici, compagni di scuola dell’Itis Piana, insegnanti. E anche tante persone che non la conoscevano ma volevano esserci per testimoniare la vicinanza alla famiglia e il “no“ alla violenza.

Nell’aria solo le litanie e il riverbero delle preghiere. L’invito di monsignor Maiolini a "tacere" per "ascoltare quello che ci sta succedendo. Perché la tentazione di riprendere come se niente fosse è fortissima ma noi non possiamo più essere come prima. Lo dobbiamo per rispetto a Sara". Sara che sognava un futuro oltre il piccolo paese. Sara che usciva poco, preferiva stare in casa con gli amici: si sentiva protetta. Sara che avrebbe voluto diventare chirurgo estetico, e intanto si prendeva cura di sé, delle mani, del viso e dei capelli. Sara che è morta con un pigiamone di pile, svegliata e uccisa da un ragazzo quasi sconosciuto, quel “Deep“ che non faceva parte della sua cerchia di amici.

Ancora le parole di monsignor Maiolini: "Con Sara qui davanti sono tante le domande che scuotono il nostro cuore e le viscere. Perché, Signore, tanta efferata e insensata violenza si è abbattuta contro di lei? Qui si sta generando un tale male di vivere che rende troppo inquinata l’aria di questo mondo". Poi l’appello del celebrante ai ragazzi: "La sconvolgente storia di Sara vi porti a scegliere la vita e l’amore, non la morte e la prepotenza e la violenza dell’odio". E infine: "Voglio fare una preghiera per l’assassino, per tutti i malvagi e i violenti, perché si pentano, si convertano, smettano di fare il male e possano diventare persone migliori. Una preghiera per tutti gli adolescenti e i giovani, ma anche per gli adulti che spacciano e fanno uso di droga, perché tutti la smettano subito, da oggi. Non è questo il modo di tamponare il vuoto della vita: queste sostanze allargano il buco, non lo colmano".