Il progetto della nuova fonderia agita le acque

Gruppi ambientalisti e non solo sollevano un’ondata di dubbi "Si intervenga prima che sia tardi"

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Attivarsi prima che la situazione "diventi ingestibile". Lo hanno chiesto il consigliere provinciale Marco Apostoli (foto), Maria Grazia Bonfante per Salviamo il paesaggio provincia di Cremona e Ferruccio Rizzi di Attac Italia in una lettera indirizzata a sindacati e ai Comuni di Casto, Pontevico e Alfianello, in merito alla realizzazione di una nuova fonderia di alluminio a ciclo continuo che RaffMetal, del gruppo Fondital, vorrebbe realizzare nella frazione Guazza di Pontevico.

"È una riorganizzazione aziendale per produrre di più con meno operai (300)? È il preludio di una dismissione prossima ventura del sito produttivo di Casto? Dobbiamo prepararci ad una inutile battaglia in difesa di posti di lavoro che spariranno?", chiedono nella missiva. Il dubbio, in particolare, è che il trasferimento di RaffMetal possa inserirsi nello scenario più generale dell’evoluzione dell’automotive, alla luce della transizione ecologica. Fiore all’occhiello dell’economia italiana (e di quella bresciana in particolare), "il comparto sta vivendo un momento di profonda crisi, un processo deficitario già in atto, da anni, reso più rapido e importante dall’avvento della pandemia e dalla dipendenza dall’industria tedesca in quanto fornitori diretti. Una situazione già complessa, in cui vanno ad inserirsi le chiusure di diversi stabilimenti, legati al settore dell’automobile come Gkn, Timken, Gianetti Ruote". Dal 2035 l’Europa ha previsto lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel. "La transizione deve avvenire senza impatti sociali e ambientali. Il tema da affrontare è ripensare quale sarà la mobilità del futuro, così da ridisegnare l’intero settore. Se aspetteremo il 2035, ci saranno aziende che chiuderanno e persone che perderanno il posto di lavoro".La sollecitazione alle amministrazione ed ai sindacati è di capire come si inserisce il trasferimento di RaffMetal in questo contesto di crisi. "Chiediamo di adoperarvi preventivamente, per evitare che questo territorio non sia la prossima vittima sacrificale di logiche finanziarie di delocalizzazione. Non vogliamo assistere ad una macelleria sociale, dobbiamo intervenire prima che accada".

Federica Pacella