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Valle Camonica, 10 marzo 2015 - Dalle cime dei vulcani più alti del mondo ad Expo. Sta per concludersi il progetto Expo Expedition 2015 ideato dall’alpinista camuno Lucio Bonali che, dopo aver scalato molte vette in varie parti del mondo, ora sta montando il documentario che si spera, approderà nei prossimi mesi all’esposizione mondiale. Dallo Stromboli al Kenya, dal Sajama all’Ojo del Salado, dall’Aconcagua all’Etna, dal Lulliaco alle Azzorre, dall’Orizaba all’Huascarn, dall’Ararat all’Himlung Himal. Freddo, neve e vento, ma anche distese rilassanti. Salite mozzafiato e vulcani silenti. Hanno toccato varie parti del mondo le spedizioni ideate da Lucio Bonali, tutte documentate con immagini spettacolari che ora i tecnici stanno montando per portarle ad Expo. «Ciò che ha mosso questa immensa macchina organizzativa – spiega Lucio – non è un solo obiettivo, sono una serie di motivazioni che certo guardano allo spirito di avventura, ma che hanno voluto anche mettere in primo piano il ricordo di persone che non ci sono più, molte spedizioni, infatti, sono state dedicate ad Andrea Mamè e ad Omar Pedersoli», due giovani camuni che sono andati avanti troppo presto e in circostanze tragiche.
Scopo delle spedizioni anche pregare e guardare la vita da un’altra prospettiva: «Possa il mio alito di vita fondersi in questa immensità». E’ questo il pensiero di Lucio Bonali quando arriva in cima e su quelle montagne svettano anche i galiardetti che gli alpinisti hanno dedicato a Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII, Benedetto XVI e Papa Francesco. Proprio Papa Francesco ha ricevuto una delegazione di camuni a fine anno e ha benedetto il progetto. Lucio Bonali non si ferma mai, nato non come alpinista, ma come praticante, primo in zona, alla fine degli anni ‘80, del parapendio estremo, scopre l’alpinismo a metà degli anni ‘90. Nel 1994 vola in Perù, negli anni seguenti, dal 1998 si dedica ad organizzare spedizioni in varie parti del mondo insieme a Salvatore Zangari e Christian Denicolò.
Per cinque volte sale sul Kilimangiaro, due volte sul monte Kenia, per altre due volte affronta montagne in Argentina, e poi il Nepal, il Messico, la Spagna, la Bolivia: «Quella dell’Expo Expedition – continua Bonali - è un’idea che nasce da lontano, forse non c’è neppure un vero perché, è nata e grazie a tanti amici si è anche realizzata. Io devo ringraziare tante persone che mi sono sempre vicine e in modo particolare il Gruppo Forgiatura Mamè Forgiatura Fedriga, il Gruppo Arighini, il Comune di Cividate Camuno PiuValliTV e T.B.M Design”. E dopo Expo Expedition 2015 giura che vuole smettere (la moglie i i due figlia Sabina e Michele con il quale divide la sua attività lo reclamano a casa), ma c’è già un altro obiettivo ed è quello di portare i giovani a scoprire la montagna, e la montagna estrema. E intanto, per non stare proprio con le mani in mano, «pochi giorni fa abbiamo costituito una associazione sportiva nominata montagne del mondo che sta recuprando un campo di falesie a Cividate Camuno».