Brescia, evade dal Tribunale prima dell’udienza: è caccia all'uomo

Romeno, residente a Corsico con la famiglia, si fa beffe delle guardie : corre via guadagnando la libertà

Il tribunale di Brescia

Il tribunale di Brescia

Brescia, 13 febbraio 2019 - Ha approfittato della distrazione degli agenti della Penitenziaria che lo stavano scortando in tribunale insieme a un altro detenuto e si è messo a correre nel cortile interno guadagnando la libertà dopo avere con un balzo scavalcato il muro di cinta del palazzo di Giustizia. Marius Marmura, romeno nato nell’agosto del 1988, da ieri mattina è un uomo in fuga.

Evaso mentre lo stavano portando nell’aula della corte d’Appello di Brescia dove si sarebbe dovuta svolgere l’udienza in cui i giudici bresciani avrebbero deciso se consegnarlo alle autorità romene che lo hanno condannato a sette anni e 4 mesi di carcere per una rissa avvenuta in Romania nel 2012. All’udienza (rinviata al 19 febbraio), Marmura non è arrivato. È fuggito prima di mettere piede nel palazzo di Giustizia. Le telecamere installate all’esterno del tribunale hanno ripreso tutta la scena. Il 30enne, in Italia da 17 anni insieme alla famiglia che vive a Corsico nel Milanese, all’improvviso si è girato di scatto poco prima di varcare la porta che conduce agli ascensori e si è messo a correre inseguito dagli agenti. Con un balzo è saltato sul cofano e sul tettuccio di una Renault, da lì si è agilmente arrampicato sul muro e lo ha scavalcato fuggendo lungo i binari della vicina ferrovia. Inutile il tentativo di riacciuffarlo da parte di una guardia. Sembra che il romeno non avesse le manette: la corte d’Appello avrebbe infatti disposto la traduzione dell’uomo da Canton Mombello senza i ferri ai polsi. L’allarme è scattato immediatamente, è caccia all’uomo.

Marmura era in carcere dal 23 dicembre quando nel corso di un normale controllo di polizia aveva esibito dei documenti falsi. Dalle sue impronte le forze dell’ordine sono risalite al suo passato e hanno scoperto che sulla sua testa pendeva un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità romene che lo avevano processato e condannato in contumacia. L’arresto era stato convalidato e per il 30enne si erano aperte le porte del carcere. Anche in Italia Marmura avrebbe avuto qualche guaio con legge. Alle spalle alcuni precedenti per reati contro il patrimonio.