La narrazione dei diritti umani attraverso l’arte contemporanea ha i contorni delle immagini, delle installazioni, dei video di Khalid Albaih, artista, curatore e attivista sudanese. Con l’esposizione “Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord“, prima personale in Italia, Fondazione Brescia Musei prosegue il percorso di narrazione dei diritti umani avviato nel 2019, in un itinerario che invita alcune delle voci più significative della scena artistica internazionale a portare le proprie riflessioni negli spazi del Museo di Santa Giulia a Brescia. "In un momento sociale e politico drammatico come quello dei giorni che stiamo vivendo – commenta Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei - è fondamentale per la Fondazione avvicinare i linguaggi del contemporaneo attraverso la proposta degli artisti attivisti". La mostra, promossa da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Festival della Pace, ripercorre la carriera artistica di Albaih, presentando per la prima volta in Italia una personale del suo lavoro pluridecennale di artista dissidente ed esule.
A cura di Elettra Stamboulis, è visitabile da oggi al 23 febbraio. Il titolo riprende l’omonimo romanzo dello scrittore sudanese Tayeb Salih. "La nostra istituzione culturale, i nostri musei e l’amministrazione comunale che protegge questo format, dimostrano come i musei possano e debbano agire “nella storia“ e non soltanto occuparsi “di storia", commenta Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei. "La volontà dell’Amministrazione è trasformare Brescia in una città promotrice del rispetto dei diritti umani di qualunque popolo", sottolinea la sindaca, Laura Castelletti.
Federica Pacella