
di Federica Pacella
In via di soluzione la vertenza sindacale che ha coinvolto una trentina di lavoratori di 4 società di logistica, Ital Log, Deliverando, mcm e Malik trasporti, che lavorano in subappalto per la multinazionale tedesca Rhenus Logistic per la consegna a domicilio di mobili di Ikea. Il 20 ottobre scorso, il sindacato Usb lavoro privato logistica di Brescia aveva indetto uno sciopero per protestare contro le condizioni di lavoro particolarmente gravose.
"I drivers sono obbligati a caricare i veicoli oltre il peso previsto violando il codice della strada, accumulando multe e riduzione dei punti patente – aveva spiegato il sindacato - chi non accetta viene sospeso dal lavoro e dalla paga. Oltre 10-12 ore di lavoro giornaliere è il carico di lavoro che normalmente sono costretti a sobbarcarsi, pena la sospensione dal lavoro e dalla paga". Pochi giorni dopo, i lavoratori sono stati ‘sospesi’.
"Non hanno ricevuto una lettera di licenziamento – spiega Dario Filippini, Usb – ma sono stati sospesi dalla retribuzione. Ogni mattina si sono presentati al lavoro, ma sono stati rimandati indietro con la motivazione che Rhenus non li voleva più, mentre le aziende in subappalto facevano venire altro personale, alla chetichella". In queste settimane non sono mancate proteste ‘creative’: il 30 ottobre scorso, ad esempio, i corrieri sono andati a far compere in Ikea (estranea alla vicenda), riempiendo i loro carrelli con qualche decina di armadi e di letti e quando sono arrivati alle casse hanno ‘dovuto’ lasciarli lì, senza poter pagare, perché senza stipendio.
Teatro principale della protesta è stato, però, soprattutto il magazzino di Rhenus, dietro Ikea-Elnòs, dove ieri mattina i lavoratori sono saliti sugli scaffali, pretendendo di parlare con qualcuno dell’azienda. Cosa che è effettivamente avvenuta in mattinata prima, e poi in Prefettura, dove aziende e sindacato sono stati convocati in un incontro presieduto dal capo di gabinetto Stefano Simeone. "L’incontro è stato utile ed importante – fa sapere Filippini – abbiamo definito che tutti tornano a lavorare, a partire dal nostro delegato, che è a casa da tempo. Le giornate perse saranno regolarmente pagate e, soprattutto, si avvierà un confronto tecnico tra sindacato e delegato delle aziende, per definire le modalità di lavoro". Nei prossimi giorni si avvieranno, dunque, i tavoli tecnici, il cui esito sarà oggetto di un ulteriore incontro in Prefettura tra un paio di settimane.