Svolta nel giallo di Viktoriia, la badante che voleva ricominciare

La 42enne ucraina scomparsa aveva lasciato l’ex, ora in cella

La Scientifica entra nel palazzo dove vive l'ex

La Scientifica entra nel palazzo dove vive l'ex

Brescia, 13 novembre 2020 - Svolta nel caso di Viktoriia Vovkotrub, la 42enne ucraina di casa a Brescia di cui non si sa più nulla dal 4 novembre. Appartiene a lei il sangue trovato su un tappeto che l’ex, il serbo Kadrus Berisa, 60 anni, dall’altro ieri in stato di fermo per omicidio, si ritiene avesse gettato in un’isola ecologica di via Metastasio.

Non solo. Nel salotto della piccola abitazione di Berisa, in via Primo maggio, i carabinieri della Scientifica hanno scoperto numerose tracce ematiche “accese“ dal Luminol, il reagente che cambia colore se intercetta il sangue. Reperti ora in corso di analisi alla Medicina legale del Civile di Brescia, per la comparazione del profilo genetico.

Carabinieri e Procura ritengono che tutto, nella storia di Viktoriia, fino all’estate barista nel bar pizzeria Fiumicello e di recente badante, torni secondo il più classico e triste dei copioni alla base di troppe relazioni sfociate in femminicidi. Un rapporto contrastato e turbolento, lei che lascia lui, lui che la stalkerizza. La donna scompare nel nulla. E una settimana dopo, l’ex viene fermato. Anche in questo caso sarebbe andata così. "Io non c’entro nulla, quel tappeto sporco non appartiene a me, c’è un errore – ha detto Berisa al pm Donato Greco, accanto all’avvocato Maurizio Simini –. Il tappeto di cui mi sono sbarazzato io proviene da un ristorante dismesso in cui stavo facendo ordine ed era pulito".

Stando a quanto ricostruito finora, il rapporto di coppia, turbolento e costellato da violenze, si era interrotto qualche mese fa per volere di lei. Viktoriia l’aveva lasciato, se n’era andata da casa e si era trasferita in via Fiumicello per conto suo. Berisa, lavoretti saltuari di portineria e manutenzione in vari stabili, piccoli precedenti di polizia, pare facesse pressioni e la minacciasse per riallacciare la relazione.

I due erano stati visti il 4 novembre alle 18 allontanarsi insieme dal chiosco di via dei Mille frequentato da immigrati dell’Est Europa. Poi la 42enne si è volatilizzata. Non riuscendo a contattarla, un’amica il giorno seguente ha avvertito i carabinieri, i quali hanno subito capito che qualcosa non tornava. E hanno tenuto d’occhio l’ex. A casa della badante non mancava nulla, c’era la cena pronta, il caricabatterie del telefono sul tavolo, i vestiti a posto. Le celle telefoniche, la sera della scomparsa, la collocavano nell’appartamento di Berisa, un tempo diviso dalla coppia.

Dopo una settimana, il sessantenne è stato bloccato mentre si sbarazzava di un grosso tappeto sporco, con capelli biondi e chiazze di sangue. Sangue di Viktoriia. Oggi potrà spiegare al gip, in occasione della convalida.