Animali selvatici, 239 recuperi in un solo anno nel Bresciano

Il bilancio della Guardia nazionale ambientale

Territorio sotto osservazione

Territorio sotto osservazione

Brescia, 5 gennaio 2019 - Un anno  intenso con numerosi fronti aperti, dalla tutela della fauna selvatica alla presa in carico di segnalazioni di maltrattamenti animali passando per la lotta all’abbandono di rifiuti. Tempo di bilanci per la Gna (Guardia nazionale ambientale), l’associazione che dal 2016 vanta il riconoscimento del Ministero per la salvaguardia del territorio. Nel 2018 i volontari hanno localizzato dieci aree adibite a pattumiere abusive, in tre casi sfociate in indagini della magistratura.

L’impegno più gravoso, in particolare in seguito alla convenzione stipulata con la Polizia provinciale, rimane comunque il recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà, poi accompagnata agli "ospedali" Cras. Nel corso degli ultimi 12 mesi sono stati tratti in salvo 239 esemplari: 49 passeracei (merli, cornacchie, capinere, ghiandaie, migliarini, passeri, verdoni, verzellini), 44 irundinidi (rondini, rondoni e balestrucci), 30 rapaci, 65 mammiferi (lepri, faine, volpi, ricci, scoiattoli, ghiri e moscardini). E ancora: 40 colombidi (piccioni, tortore, colombe), 3 acquatici (gabbiani e gallinelle d’acqua), 2 fagiani e 6 pipistrelli. Al computo vanno aggiunti cento salvataggi del periodo antecedente alla convenzione.

Il 2018 per gli ambientalisti è stato anche l’anno dello sversamento di olio esausto nel laghetto di Cariadeghe, che ha visto decine di persone impegnate senza sosta per sottrarre all’avvelenamento migliaia di rospi e rane. Non solo. Significativi gli interventi di verifica dopo le segnalazioni di maltrattamenti. E nel 2019? "L’auspicio è trovare nuovi volontari e aumentare le uscite", conclude Caterina Giuffredi referente di Brescia.