
Una persona al computer
Brescia, 5 ottobre 2014 - In principio fu Uber, contro cui si scatenò l’ira dei taxisti. Da lì è stato chiaro, però, che se il web può facilitare la vita dei consumatori, dall’altra parte può creare problemi a intere categorie di lavoratori. Ora il nuovo nemico digitale si chiama “Airbnb”, portale dove è possibile trovare b&b, case e stanze da affittare. Sul piede di guerra ci sono gli albergatori. «Sia chiaro – spiega Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia – non ce la prendiamo con la concorrenza, purché sia fatta correttamente. Se un b&b lavora rispettando le regole, va bene. Il problema è che su questo portale c’è davvero di tutto. Da una parte, b&b irregolari che offrono più servizi o che hanno stanze in più del consentito; dall’altra, privati che hanno una casa sfitta o invenduta, e che si improvvisano affittacamere».
Lavorare senza rispettare limiti e oneri consente di abbassare i prezzi, che diventano molto più competitivi e appetibili. «Il sospetto – aggiunge Fantini - è che ci sia anche un problema di evasione, perché noi abbiamo dei controlli che per loro non ci sono». La questione non riguarda solo Brescia, ma da noi i timori sono particolarmente forti, dopo che il settore ha già subìto, negli ultimi anni, una battuta d’arresto. Prima la crisi economica, che ha ridotto il turismo d’affari, fondamentale per gli albergatori bresciani, poi la chiusura del polo fieristico, che ha sottratto un’altra fetta grossa di visitatori. Ora, in attesa che ingrani il turismo culturale, la speranza è tutta riposta su Expo, vista la vicinanza tra Brescia e Milano. «Ma il timore è che un portale come Airbnb possa portarci via una bella percentuale di ospiti. Ripeto: se tutti lavorassero lealmente, nulla da dire». Federalberghi, a livello nazionale, sta portando avanti la causa degli albergatori. A livello locale, l’associazione chiama in causa i Comuni, che possono esaminare le licenze. «L’unica cosa che possiamo fare – conclude Fantini – è sensibilizzare le municipalità a effettuare controlli su b&b e privati che offrono stanze sul sito, perché vadano a verificare che sia tutto in regola. Ci stiamo già muovendo in questa direzione».