Gigi Del Neri
Brescia, 8 settembre 2020 - L’appuntamento con l’inizio del nuovo campionato di serie B si sta facendo sempre più vicino e il Brescia sta cercando di trovare un’identità precisa. Sono giorni non facili in casa biancazzurra, con diversi “tasselli” che ancora si devono incastrare in maniera adeguata per permettere alle Rondinelle di affrontare con il giusto spirito un’annata che, almeno sulla carta, presenta per loro un compito assai chiaro. Una nuova avventura che partirà sulla certezza del nome del nuovo allenatore, che sarà Gigi Del Neri e che con le sue prime parole ufficiali ha provato a correggere il tiro: “L’obiettivo – ha sintetizzato il tecnico di Aquileia – è tornare in serie A. Questo non vuol dire che dobbiamo vincere il campionato, ma che dobbiamo provare a vincerlo. Per farlo dobbiamo avere una squadra organizzata ed equilibrata, in grado di proporre gioco e pronta a soffrire tutta unita”.
Un proposito che, almeno in questo momento, non sembra trovare terreno troppo fertile in quello che sta accadendo a Torbole, dove il gruppo biancazzurro si sta allenando costretto a fare i conti con troppe incognite. Dubbi che derivano in special modo dal mercato, dove, oltre all’ormai rossonero Tonali, ci sono diversi giocatori che vorrebbero raggiungere nuove destinazioni. E’ il caso di Joronen e Chancellor, che dopo le recenti offerte giunte dalla serie A sono finiti nel mirino della Premier, ma anche Donnarumma, Torregrossa, Sabelli e Cistana hanno la valigia in mano, pronti ad iniziare un’avventura tutta nuova con l’entusiasmo che a Brescia sembra ormai venuto meno. Il presidente Cellino è stato però categorico ed ha ribadito che i big non si muoveranno, anche se il rischio di andare incontro a nuove polemiche pare dietro l’angolo.
I tifosi, tra l’altro, sono abbastanza preoccupati perché si sentono voci di numerose possibili partenze, ma i candidati per rinforzare l’attuale rosa non vanno oltre il venticinquenne greco Donis, il talentuoso Calò e Cavion per il centrocampo, De Luca e Di Gaudio per l’attacco e Ioannou per la fascia mancina. Forse troppo poco per riscaldare l’entusiasmo del pubblico bresciano.