
Josip Ilicic in azione con la maglia dell'Atalanta
Bergamo - Sotto la maglietta del calciatore, dietro al cognome famoso che evoca grandi giocate e ingaggi milionari, ci sono gli uomini, a volte dei ragazzi. Josip Ilicic, stella atalantina dalla luce a intermittenza, è l’esempio concreto. Tra malattie e depressioni che negli ultimi anni ne hanno minato il rendimento tanto da indurlo a valutare un ritiro anticipato. “È vero, ho pensato di smettere, ma ora guardo tutto in modo diverso e sono felice”.
Parole spontanee, pronunciate ai media sloveni dopo la vittoria della sua nazionale contro la Croazia, in una sfida particolare per il fantasista dell’Atalanta. Nato in Bosnia da una famiglia croata, profugo da bambino durante la guerra dei Balcani che lo ha privato del padre, prima in Croazia e poi in Slovenia dove è cresciuto. “Mi sento anche un po’ bosniaco e un po’ croato”, ha confessato dopo la partita. Indicando un uomo che ha preso a modello, Sinisa Mihajlovic: “Guardo cosa è accaduto a Mihajlovic e cerco di godermi ogni momento con la mia famiglia e di vivere con il sorriso”.
Il trauma della guerra, la perdita del padre, cicatrici che lo hanno segnato prima di diventare un calciatore famoso. Poi altri problemi. Nell’estate 2018 un misterioso virus lo aggredisce in ritiro: febbri altissime, la paura di una leucemia scongiurata dagli esami, tre settimane di ricovero ospedaliero con antibiotici e flebo. Dopo quell’esperienza Ilicic confessa in conferenza stampa di vedere oltre al campo di gioco, oltre al pallone, ma inanella due stagioni fenomenali con 35 gol tra campionato e coppe. Poi il lockdown, il dramma della pandemia che travolge Bergamo, l’insorgere di un malessere oscuro e misterioso che la scorsa estate lo porta a lasciare l’Atalanta e il calcio per due mesi. Sembra finita, ma la Dea lo aspetta, lo protegge, lo convince a tornare.
Da ottobre la sua carriera è ripresa anche se il vero Ilicic si è rivisto solo poche volte: appena sei gol e prestazioni medie tra il 5 e il 6 in pagella. Troppo poco per un fuoriclasse con il suo talento, ma a 33 anni Ilicic vuol guardare avanti e non indietro. “Nella carriera – ha spiegato ai microfoni di ’24Sata.Hr’ - non va sempre come vuoi e la mia strada mi ha portato da un’altra parte: stavo seriamente pensando di smettere di giocare perché non ne potevo più, ma tutto è stato superato e ora sono dove sono e sono felice”.