FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Atalanta, la maledizione della Coppa Italia continua: ora fare tesoro della sconfitta per Dublino

Dea alla terza sconfitta in finale in cinque anni. Pagata carissima l’assenza di Scamacca. La lezione da imparare per la finale di Europa League di mercoledì prossimo

Il sorriso amaro di Gasp, un'altra volta costretto a vedere festeggiare gli avversari

Il sorriso amaro di Gasp, un'altra volta costretto a vedere festeggiare gli avversari

Roma, 15 maggio –  La maledizione della Coppa Italia continua a colpire l’Atalanta. Quinta sconfitta consecutiva in finale dopo quelle nel 1987 contro il Napoli imbattibile di Maradona, nel 1996 contro la Fiorentina nettamente superiore di Batistuta, poi quelle dell’era Gasperini, cinque anni fa contro una Lazio che inseguiva in campionato, tre anni fa contro una Juventus anche lei indietro in campionato.

I volti abbattuti dei supporter bergamaschi che si erano radunati in piazza Vittorio Veneto

Terza sconfitta in cinque anni per la Dea che forse con la testa era già a Dublino, alla finalissima di Europa a League della prossima settimana contro il Bayer Leverkusen. Due finali in sette giorni, difficili da reggere anche come tensione. Il gol a freddo dopo soli quattro minuti di Vlahovic ha indirizzato subito la partita verso la sponda bianconera, la Dea però ha fatto la sua gara, ha costruito tanto gioco ma di fatto nessuna conclusione nello specchio della porta: le due palle migliori nella ripresa sono state quella di Miranchuk sparata alta e quella di Lookman che si è stampata sul palo esterno. A fare la differenza sono stati i centravanti: il serbo per i bianconeri, l’assenza del bomber Scamacca, squalificato, che ha sgonfiato l’attacco nerazzurro, sterile in una serata no di Koopmeiners e De Ketelaere. Dea in frenata dopo la cavalcata trionfale sul tre fronti dell’ultimo trimestre, ma la finale di Europa League tra sei giorni a Dublino ha condizionato i nerazzurri. Alla fine i 23mila venuti da Bergamo, che non hanno mai smesso di incitare la squadra, hanno comunque tributato una standing ovation ai nerazzurri, con il coro “Ora andiamo a Dublino”. La Dea gasperiniana stasera ha mancato quella vittoria di un trofeo che attendeva dopo anni di tanti piazzamenti, tante virtuali terzi o secondi gradini di podi, ma mai un trofeo da mettere in bacheca. Non è successo nemmeno stasera, ma l’appuntamento potrebbe essere stato rimandato solo di una settimana: l’Atalanta ci riproverà mercoledì prossimo a Dublino, per una coppa ancora più importante. Ma dovrà fare tesoro di questa sconfitta, dell’errore difensivo iniziale sul gol di Vlahovic e dovrà ritrovare i veri Koopmeiners e De Ketelaere, insieme a Scamacca che stavolta ci sarà. Ma Gasp all’Olimpico ha perso il suo capitano De Roon per un risentimento al flessore: il mediano olandese potrebbe non esserci a Dublino. È a rischio anche lui, come Kolasinac anche lui fermo per il flessore stirato a Marsiglia.

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