Pontida (Bergamo), 15 settembre 2019 - E' stato il gran giorno di Pontida per la Lega che oggi, domenica 15 settembre, si è ritrovata con dirigenti e militanti sul pratone della cittadina bergamasca per l'ormai storico raduno annuale. Dai tempi di Bossi e dell'ampolla con l'acqua delle sorgenti del Po è passato però ormai parecchio tempo e adesso a dominare la scena sono slogan e simboli sovranisti.
Il popolo della Lega
'La forza di essere liberi!' in blu e giallo con il tricolore italiano sulla sommità è lo slogan che occupa il fondale del palco. Presente anche in più punti il mantra 'Prima gli italiani'. ' Pontida 2019' è, invece, la scritta in verde e sfondo bianco sul prato. I militanti del Carroccio sono arrivati alla spicciolata nel corso della mattinata e piano piano hanno riempito il pratone: gli organizzatori si attendevano circa 80mila presenze e le loro aspettative non sono state smentite con la distesa verde invasa dai militanti e pullman incolonnati che hanno fatto fatica a raggiungere la località. Al raduno diverse magliette verdi, alcuni tricolori, i vessilli della Liga veneta e della Lega Lombarda.
Tra gli striscioni affissi di fronte al palco 'Saronno' con accanto il simbolo del sole delle Alpi, 'Con Matteo Salvini liberiamo le Marche' e 'Lega Livorno'. I primi interventi sono cominciati intorno alle 11. Ha chiuso la giornata, intorno alle 14, il leader Matteo Salvini che arrivando a Pontida ha detto ai cronisti: "Andare oltre le vecchie sigle, la manifestazione del 19 ottobre sarà l'esordio di questo nuovo modo di fare politica". Dopo alcune dichiarazioni alla stampa, l'ex ministro dell'Interno ha percorso a filo delle transenne il pratone, abbracciato e incoraggiato dai suoi militanti. Lo stesso Salvini, poco prima di salire sul palco, ha anticipato alla stampa: "Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum, perché sarà il popolo a esprimersi".
Il discorso di Salvini
"Siete uno spettacolo, fatevelo voi un applauso", ha quindi esordito dal palco il leader leghista che si è subito lanciato in un attacco ai rivali vecchi e nuovi: "Non cambierei la mia vita con un Renzi, un Conte o un Di Maio Tenevi la poltrona, preghiamo anche per voi. La politica senza cuore e senza passione non è politica, ma una cosa da poltronari e qua ci sono valori".
"Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum"
Subito dopo si è recato all'Albero della Vita, piantato nel pratone, per il tradizionale minuto di silenzio "in ricordo dei militanti che non ci sono più". Dopo aver citato Oriana Fallaci in contrapposizione a Greta Thunberg, sul finale dell'intervento Salvini ha portato sul palco di Pontida un'altra Greta, una ragazza "che dopo un anno è stata restituita alla mamma" e ha tuonato, con evidente riferimento alla vicenda di Bibbiano: "Mai più bambini rubati alle loro famiglie, mai più bimbi rubati alle mamme e ai papa, mai più bimbi come merce".
Le tensioni
La storia del raduno del Carroccio