La Sematic lascia Osio Sotto: sono a rischio 123 lavoratori

La produzione di porte automatiche per ascensori trasloca. Salvi solo i 79 impiegati di Seriate

La protesta dei lavoratori all’esterno dell’ex polo produttivo di Osio Sotto

La protesta dei lavoratori all’esterno dell’ex polo produttivo di Osio Sotto

Osio Sotto (Bergamo) - La produzione si sposta in Ungheria e 123 dipendenti della Sematic di Osio Sotto restano senza lavoro e in cassa integrazione. Almeno i 79 impiegati nella sede amministrativa di Seriate rimangono invece al loro posto. L’altra mattina è stato licenziato l’accordo governativo con il via libera alla cassa integrazione straordinaria per cessazione parziale di attività. A decretare la fine del polo bergamasco di porte automatiche per ascensori sono stati i vertici della casa madre tedesca Wittur che il 3 settembre scorso avevano annunciato il trasferimento di circa il 70% della produzione appunto in Ungheria e il conseguente esubero di 200 lavoratori. In seguito a 80 ore di sciopero è stato aperto un tavolo di crisi nazionale.

La cassa integrazione durerà per 12 mesi, formalmente da aprile, ma in realtà partirà dall’1 luglio, perché intanto viene sfruttata la cassa Covid guadagnando quindi ulteriori mesi di ammortizzatori sociali. "Nei prossimi giorni si terrà un incontro in Regione Lombardia per definire in maniera articolata l’avvio di politiche attive al lavoro con l’obiettivo di ricollocare i lavoratori", spiega Claudio Ravasio della segreteria provinciale della Fiom Cgil di Bergamo. "È la migliore intesa possibile per ridurre l’impatto sociale di una decisione che non abbiamo condiviso e continuiamo a non condividere". L’accordo prevede anche l’anticipo delle spettanze della cassa Covid e incentivi all’esodo con un’integrazione, più altre integrazioni.

Si abbassa per sempre la saracinesca anche sulla profumeria Douglas di via Torquato Tasso a Bergamo dove lavorano tre dipendenti: sono 128 i negozi in Italia della nota catena destinati alla chiusura. "È una notizia che non rassicura certo le 38 dipendenti degli altri punti vendita di Seriate, Orio al Serio, Treviglio e Brembate", ammette Monica Olivari, di Fisacat Cisl.