Villongo, anziana truffata da finti carabinieri per 60mila euro: come funziona il trucco

La vittima ha 88 anni e le era stato raccontato che il figlio aveva avuto un incidente. I due truffatori bloccati dalla polizia sarebbero una coppia di napoletani

Aumentano le truffe agli anziani, soprattutto quelle telefoniche

Aumentano le truffe agli anziani, soprattutto quelle telefoniche

Ormai sembra diventato un copione che si ripete. A volte con successo, purtroppo, in altri casi, fortunatamente, la vittima riesce a smascherarli mettendo in fuga i truffatori. Parliamo di raggiri ai danni di persone anziane, le più deboli e vulnerabili. Il copione che ricorre frequentemente è quello dei finti carabinieri che telefonano alla vittima, precedentemente individuata, per dirle cosa? Che il figlio o la figlia, dipende (il soggetto può variare di volta in volta) ha avuto un incidente stradale e che servono dei contanti per pagare le spese legali del figlio a sua volta finito nei guai proprio per aver causato l’incidente stradale.

È successo mercoledì a Villongo, in provincia di Bergamo. Per quel che si sa nel mirino dei truffatori è finita una pensionata 88enne. Anche con lei i finti carabinieri hanno messo in atto la tecnica del finto incidente provocato dal figlio. La signora, allarmata dalla notizia avrebbe detto all’uomo dall’altro capo del telefono di raggiungerla a casa e che avrebbe consegnato quello che aveva con se.

La poveretta ha messo assieme tutti i suoi beni, tra cui preziosi e ricordi personali per un valore che si aggira sui 60 mila euro. Beni che la vittima, cascata nel tranello dei truffatori, ha consegnato nelle loro mani. Una volta via, la pensionata, ripresasi dallo choc ha allertato le forze dell’ordine, quelle vere, che hanno bloccato gli autori del raggiro, pare di origine napoletana, che ora si trovano in carcere a Bergamo.

Pare che sulle loro tracce ci fosse la Squadra mobile di Brescia e i colleghi di Belluno nell’ambito di una indagine più ampia. Fascicolo del pm Marchina. Questa mattina i due saranno sentiti dal gip Stefano Storto durante l’interrogatorio di convalida. E in questa circostanza, se lo vorranno, potranno fornire la loro versione dei fatti. Un episodio molto simile a quello avvenuto in città proprio nei giorni scorsi che ha portato alla denuncia da parte dei carabinieri della Sezione operativa della compagnia di Bergamo di un giovane, di nuovo di origini napoletane, smascherato dopo che si era fatto consegnare da un 86enne la fede nuziale del marito morto e 800 euro. Solo l’intervento dei militari ha evitato che il colpo andasse a buon fine.