MORTARA (Pavia)
Non hanno avuto alcun timore a colpire nel pieno centro cittadino i ladri che, tra giovedì e ieri, hanno preso di mira il negozio della catena Reverchon che si trova sotto i portici di corso Garibaldi. I malviventi hanno scelto di agire nel cuore della notte, quando le probabilità di essere notati sono ai minimi e devono essere stati ben organizzati, perché mandare in frantumi la vetrata di un negozio del centro, come è avvenuto, ha dato loro solo pochi minuti per agire prima dell’ arrivo delle forze dell’ordine. Un’azione coordinata che lascia supporre il blitz di una banda di specialisti, che già sapeva anche come piazzare il bottino. I residenti della zona sono stati svegliati dal colpo secco con il quale la vetrina è stata letteralmente disintegrata a quel punto i ladri, che con tutta probabilità potevano contare sull’appoggio di un "palo" nelle immediate vicinanze, hanno razziato una quantità non ancora definita di occhiali, puntando su quelli di maggior prestigio che sono come ovvio quelli più facili da piazzare sul mercato illegale. Poi si sono dileguati a bordo di un mezzo che li attendeva a pochi passi.
Ulteriori particolari sulle modalità dell’azione non trapelano anche perché i carabinieri hanno immediatamente acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno ripreso tutta l’azione e che saranno certamente utili alle indagini che sono scattate immediatamente. L’entità del bottino non è stata ancora esattamente quantificata ma si ritiene molto ingente; in fase di valutazioni anche i danni materiali del raid. Ieri mattina la zona dei portici prospiciente il negozio, è stata transennata per consentire le operazione di ripristino della vetrina distrutta.
Lo scorso ottobre una banda di ladri aveva preso di mira la filiale della Compass di Vigevano, all’angolo tra corso Cavour e corso Vittorio Emanuele II nel pieno del centro cittadino: in quella circostanza era stata utilizzata un’auto come "ariete" e i malviventi, organizzati con almeno due alto e "vedette" posizionate su tutti i lati dell’incrocio, avevano prelevato la cassaforte, l’avevano caricata in auto ed erano spariti tra lo stridio degli pneumatici.
Umberto Zanichelli