Bergamo, "Rsa messe in ginocchio dai rincari delle bollette"

Sos Lazzarini, dg della più grande struttura della Bergamasca con 500 ospiti

una rsa

una rsa

Bergamo, 25 febbraio 2022 - È sempre più drammatica la situazione delle 66 case di riposo della Bergamasca, alle prese con una situazione difficilissima per quel che riguarda gli aumenti delle bollette della luce e del riscaldamento: i rincari energetici sono un vero e proprio salasso con parecchi zeri, una nuova tempesta economica al culmine di due anni complessi anche dal punto di vista gestionale a causa della pandemia. A seconda delle dimensioni della struttura, si prevedono maggiori spese per migliaia, decine di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di euro. Il conto è un aumento di spesa complessivo nell’ordine di diversi milioni di euro.

Nelle case di riposo più ampie, il conto energetico potrebbe anche passare da un milione di euro l’anno a due milioni di euro l’anno. "Piove sul bagnato - è il grido d’allarme di Fabrizio Lazzarini, direttore generale di Fondazione Carisma, la più grande Rsa della Bergamasca con circa 500 ospiti -. E purtroppo, difficilmente la situazione si risolverà a breve. Le strutture nuove, tra l’altro, hanno un comfort decisamente più avanzato rispetto a quelle vecchie, ma è un comfort che presenta un costo. Per cambiare l’aria una volta bastava aprire le finestre, a costo zero. Adesso, invece, ci sono degli impianti di riciclo dell’aria molto sofisticati e innovativi, ma che hanno un consumo importante. Il tema, nelle Rsa come per ogni realtà, è come non scaricare sull’utente questa situazione". Servono, quindi, misure di sostegno, spiegano i gestori delle case di riposo, per non dover andare a gravare sulle rette. La Regione in questi mesi qualcosa ha fatto, ma ancora non c’è stato l’indennizzo per le rette perse.

«Questi rincari - sottolinea Cesare Maffeis, alla guida dell’Acrb, l’Associazione case di riposo bergamasche che rappresenta una trentina di strutture - sono un evento imprevisto che va a peggiorare la situazione, calcolando che negli ultimi due anni l’incremento delle rette è stato contenuto, di uno o due punti percentuali. Se le bollette ora crescono del 100%, senza aiuti esterni c’è il timore di dover impattare sulle famiglie". "Serve fare gioco di squadra - commenta Barbara Manzoni, presidente dell’Associazione San Giuseppe che riunisce un’altra trentina di Rsa di ispirazione cattolica -. Occorre pensare a quanto bene fanno le Rsa per il territorio e per la popolazione, soprattutto le più piccole e decentrate. Per questo chiediamo aiuto".