Ricostruito il palazzo saltato in aria nel 2018

La fuga di gas provocò la morte della 96enne Agata Boffelli. I lavori sono già iniziati e termineranno entro la fine dell’anno

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di Michele Andreucci

Si avvicina il recupero di uno degli edifici simbolo del centro di San Giovanni Bianco, il palazzo di via Ceresa distrutto da un’esplosione di gas avvenuta nel novembre del 2018 e che provocò la morte di un’anziana pensionata, Agata Boffelli, 96 anni. I lavori di ricostruzione sono iniziati, la conclusione dell’intervento è prevista entro la fine dell’anno. In questi giorni si sta provvedendo alla demolizione completa, poi prenderanno il via i lavori di ricostruzione di quello che, come accennato all’inizio, fu uno dei palazzi storici più importanti del centro di San Giovanni Bianco: a inizio ‘900 fu alloggio riservato agli operai della vicina Cartiera Cima, poi anche albergo.

"Grazie anche agli interventi di recupero già in corso dei due edifici a fianco, ne guadagnerà l’aspetto di tutta la zona. Un buon segnale di ripresa", sottolinea il sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi. "La ricostruzione – spiega il progettista Alessandro Balestra – sarà fedele all’originale, ma con un piano in meno, quindi con un’altezza inferiore di un metro e mezzo". La nuova struttura prenderà il nome di condominio Ceresa e restituirà un aspetto nuovo a una parte del centro storico deturpata dopo l’esplosione del 15 novembre 2018.

Quel giorno, erano circa le 10,45, un boato fortissimo fa sobbalzare i cittadini, ma viene udita anche dagli abitanti di paesi e frazioni più lontani. La causa viene accertata dalla fuga di gas metano dall’appartamento di Agata Boffelli: l’anziana rimane ferita gravemente e muore dopo pochi giorni all’ospedale. L’esplosione distrugge l’intero edificio, su tre piani, abitato da cinque persone anziane, situato proprio di fronte alla strada provinciale e all’ingresso dello stabilimento Smi, ex cartiera Cima. L’esplosione è talmente forte che il balcone in cemento dell’alloggio di Agata Boffelli viene letteralmente “strappato” e scaraventato a qualche decina di metri di distanza.

Gli inquilini, in preda al terrore, fuggono. Quando i vigili del fuoco, tramite l’autoscala, riescono a entrare nell’appartamento dal quale è partita la fuga di gas che ha provocato l’esplosione, trovano l’anziana sotto il tavolo del soggiorno.