I fasti di un tempo, legati alla Belle Epoque e agli anni Sessanta e Settanta, quando i turisti lombardi, ma anche stranieri, prendevano d’assalto gli alberghi del centro, sono solo un ricordo. Ma l’amministrazione comunale di San Pellegrino, noto centro termale della Valle Brembana e per diversi anni, in passato, capitale del liberty in Italia, sta cercando di recuperare un po’ la grandezza di un tempo attraverso il recupero di edifici storici, come il Grand Hotel e il Casinò. Adesso è la volta delle due ex stazioni ferroviarie.
Dopo il recupero e la riapertura dell’ex stazione di piazza Granelli, ora il Comune fa il bis e punta a riattivare anche l’altra ex stazione ferroviaria del paese, quella situata in piazza Rosmini. L’amministrazione comunale, dopo aver tentato senza successo di trovare, con alcuni bandi, un privato che potesse sia recuperare sia gestire l’edificio, ha trovato un finanziamento di 980mila euro (fondi municipali, del ministero della Cultura e della Regione Lombardia) che gli consentirà di procedere direttamente alla riqualificazione della struttura. La gara d’appalto per i lavori è stata vinta dalla ditta Guerinoni di Dalmine: l’intervento dovrebbe concludersi entro quest’anno. Prosegue in questo modo il recupero delle due ex stazioni ferroviarie di San Pellegrino, realizzate tra il 1905 e il 1906 da Romolo Squadrelli, in stile liberty-industriale, si trovano in piazza Granelli e piazza Rosmini e rappresentano le due fermate del treno della Valle Brembana a San Pellegrino fino al 1967, anno in cui venne dismessa la ferrovia. Dopo avere ospitato per alcuni anni attività di ristorazione-bar e pizzeria, sono passate dal Demanio al Comune. Entrambe erano chiuse da tempo. L’intervento di recupero dell’ex stazione di piazza Granelli si è concluso da poche settimane, con l’apertura al pubblico lo scorso 4 gennaio del nuovo ristorante "Stazione Terme". "L’obiettivo - spiega il vicesindaco Vittorio Milesi - sarebbe quello di concludere l’intervento entro la fine dell’anno. L’ex stazione di piazza Rosmini potrà essere utilizzata a fini turistici-ricettivi". Michele Andreucci