Parà scatenò il panico Sarà sottoposto a perizia

Prese un fucile e lo caricò con le sue munizioni

Affronterà il processo in abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica il 46enne ex parà della Folgore di Castelgoffredo (Mantova) che a novembre si era presentato nell’armeria Cavellini di Lonato in casco e mimetica, aveva cercato di impossessarsi di un fucile strappandolo di mano al negoziante, l’aveva caricato con sue munizioni e generato il caos. Per il militare l’accusa è di tentata rapina aggravata e violazione della legge sulle armi. I titolari erano riusciti a fatica a disarmare quel cliente. "Non sappiamo che cosa intendesse fare, ce l’aveva con il mondo, per immobilizzarlo abbiamo usato di tutto, dalle manette allo spray, ma lui si liberava. Era un vero rambo", avevano raccontato. Per avere ragione dell’ex parà, poi sottoposto a Tso, ci erano volute due scariche di taser. "Il mio assistito è già stato dichiarato incapace di intendere e di volere in altri procedimenti - l’avvocato Stefano Paloschi -. Non ha puntato l’arma contro nessuno. La logica distorta del suo blitz era quella di recuperare l’arma e tornare nella Folgore". Il gup Chrstian Colombo ha affidato la perizia allo psichiatra Giacomo Filippini.