"Pagaci o diffondiamo i tuoi video hard": quattro giovani a processo

I reati contestati sono rapina ed estorsione nei confronti di un uomo di 62 anni

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

In questo processo i reati contestati sono rapina ed estorsione. Soldi per non divulgare immagini compromettenti. Quattro gli imputati, tutti giovani, 26enni e tutti residenti in un paese della Bassa Bergamasca (assistiti da Enrica Cortesi, Elena Rovaris, Carlo Florio e Francesco Manaresi) dove sono avvenuti i fatti tra la fine del 2014 e l’aprile del 2015. Persona offesa, un signore di 62 anni (difeso dall’avvocato Francesca Morandi) che con le sue denunce ha fatto scattare le indagini dei carabinieri. L’uomo, nel 2013, era stato condannato dal Tribunale di Bergamo per prostituzione minorile perché secondo l’accusa, a più riprese, aveva organizzato incontri a casa sua, o ai giardini comunali durante i quali in cambio di denaro avvenivano atti sessuali. Al Tribunale di Brescia è avviato un ulteriore procedimento con imputati dei ragazzini minorenni sempre per estorsione. Un caso analogo al processo in corso a Bergamo (tribunale collegiale, presidente Bianca Maria Bianchi) dove gli imputati all’epoca dei fatti erano minori. Ieri uno degli imputati è stato ascoltato in aula.

Sollecitato dalle domande del pm Golluccio, ha raccontato che il sessantenne frequentava l’oratorio, dove avvenivano gli incontri. L’uomo, dietro compenso di denaro, organizzava incontri a sfondo sessuale a casa sua. Il compenso variava da 50 euro, a 150 euro. Talvolta gli incontri erano filmati. Era disponibile, tant’è che non ha lesinato ad acquistare a uno dei ragazzi un motorino. Il giovane ha ammesso che era riuscito a racimolare 2-3mila euro. Ma, ad un certo punto, succede qualcosa: il gruppetto comincia a minacciare l’uomo di divulgare in paese la notizia che intratteneva rapporti sessuali con uno di loro costringendo il sessantenne a versare denaro per un ammontare che variava da 600 euro a 700 euro, fino ad arrivare a chiedere 100 euro al mese. A volte per farsi dare i soldi lo accompagnavano in banca per fargli prelevare mille o 2mila euro. Tutto sotto la minaccia di coltello. Prossima udienza il 7 aprile. Francesco Donadoni