Omicidio di Seriate, la svolta del giallo Del Gaudio. In mano al Ris tracce "interessanti"

Seriate, dagli ultimi sopralluoghi materiale che può risolvere il caso

Antonio Tizzani con la moglie Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Antonio Tizzani con la moglie Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Seriate, 15 ottobre 2016 - I risultati definitivi sono attesi entro la metà della prossima settimana, una settimana che potrebbe rivelarsi importante, se non decisiva, per la soluzione del giallo di Seriate o per fare segnare comunque un passo avanti. A tenere la scena sono le analisi effettuate dai Ris di Parma sui reperti sequestrati nella villetta di piazza Madonna della Neve, teatro dell’omicidio della ex insegnante di lettere Gianna Del Gaudio, 63 anni, nel garage e nella casa di Paolo Tizzani, il figlio che ospita il papà Antonio, 68 anni, unico indagato per l’omicidio della moglie. Per quello che si sa gli accertamenti scientifici sono decisamente concentrati su una serie di reperti sequestrati che fonti investigative hanno definito “molto interessanti”.

La sensazione è che si sia ormai a un punto cruciale. L’attenzione è concentrata su alcuni oggetti (tra quelli in mano ai Ris c’è anche il coltello a serramanico trovato in un beauty case di Antonio Tizzani) su cui è steso un assoluto riserbo, prelevati dai carabinieri nel corso dei vari sopralluoghi. Come è avvenuto martedì mattina, quando intorno alle 10 i militari del Nucleo investigativo di Bergamo sono tornati, ancora una volta, nella villetta. Gli investigatori l’hanno passata al setaccio (su decreto del pm Laura Cocucci, titolare delle indagini), così come il garage, ispezionato di nuovo in ogni suo angolo. Antonio Tizzani era presente, con accanto la nuora Elena Foresti, moglie del figlio Paolo. Dai garage i carabinieri sono risaliti nell’abitazione (ancora sotto sequestro) dove è avvenuto l’omicidio. Cercavano e hanno trovato anche un mazzo di chiavi, che apre la casa di Paolo Tizzani. Quale sia il peso di questi ultimi ritrovamenti nelle indagini non è ancora stabilito.

Gli inquirenti non smettono di aggiungere nuovi tasselli nella ricostruzione degli ultime ore di Gianna e del marito Antonio prima del delitto, dove sono stati, chi hanno visto. Questo anche perché testimonianze di parenti e amici non hanno tratteggiano il ritratto della coppia felice come appariva su Facebook, i coniugi sposati da 35 anni ancora innamorati come fidanzati. Hanno riferito di maniere manesche di Antonio. E in questo contesto potrebbe avere rilevanza il sequestro di referti medici su lesioni riportate da Gianna. Si è parlato anche della gelosia come possibile movente del delitto. Una collega di Gianna, intervistata da Telelombardia, dichiarato: «Io conoscevo Gianna da quindici anni, da quando lei lavorava qui (insegnava all’Istituto Rubini di Romano di Lombardia). Diceva che il marito era geloso perché avevano lo stesso rapporto di quando erano fidanzati. Lei si compiaceva di questa gelosia, non era morbosa, o che la preoccupava, piuttosto ne era orgogliosa. A proposito di quei referti medici che sono stati trovati, io posso dire che solo una volta l’ho vista arrivare a scuola con una gamba fasciata. Lei si era giustificata dicendo che era caduta dalla corriera e si era fatta male e aveva messo una fasciatura».