MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

La bomba ecologica. Veleni dai fondali . Corsa contro il tempo per ripulire il Sebino

Gli scarti di lavorazione di decenni fa rilasciano metalli, amianto e plastiche

La bomba ecologica. Veleni dai fondali . Corsa contro il tempo per ripulire il Sebino

La bomba ecologica. Veleni dai fondali . Corsa contro il tempo per ripulire il Sebino

TAVERNOLA BERGAMASCA (Bergamo)

Qualcosa si muove per cercare di risolvere finalmente il problema degli scarti di lavorazione della gomma abbandonati da decenni sui fondali del Sebino, ai piedi del Corno tra Tavernola Bergamasca e Predore. Materiale non inerte, come era stato ipotizzato, ma che, composto da scarti di plastica mista a gomma e amianto, sta rilasciando metalli, micro e nano plastiche e amianto. Come accertato dagli studi e dal lavoro condotto da Cnr-Irsa e Ismar, Arpa Lombardia e dal Nucleo Carabinieri Sommozzatori di Genova. Da qui l’urgenza di intervenire per minimizzare l’impatto ambientale. L’assessorato all’Ambiente di Regione Lombardia e l’Autorità di Bacino lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro hanno assunto l’impegno di trovare la soluzione migliore tra quelle ipotizzate dallo studio commissionato ad Arpa e Cnr. Con una determina firmata da Gloria Rolfi, responsabile dei servizi tecnici dell’ Autorità di bacino, e un investimento di circa 17mila euro (finora sono stati messi a disposizione dal Pirellone 85mila euro), è stato affidato l’incarico per redigere il documento di fattibilità delle alternative progettuali per gli interventi di rimozione dei rifiuti. Di studiare la problematica e poi stendere il documento necessario per avviare l’iter che porterà alla rimozione della gomma sommersa, si occuperà la Thetis Costruzioni, di Bondeno (Ferrara), nata nel 2011 dall’esperienza maturata in oltre 40 anni di lavori idraulici del direttore tecnico Claudio Fornasari. L’azienda, entro tre mesi, dovrà depositare agli uffici di Sarnico dell’autorità di bacino lo studio di fattibilità tecnica-economica.

Sarà necessario per capire con quali modalità intervenire e i costi da destinare al recupero del materiale e al suo smaltimento. A settembre, dati tecnici ed economici alla mano, Regione Lombardia e Autorità di bacino daranno il via alla ricerca dei fondi per le operazioni, stimati in 2 milioni di euro. Nonostante la presenza di questo materiale, i campionamenti che annualmente Ats effettua sull’acqua del lago ne rivelano una qualità ottima a livello microbiologico e tutte le spiagge da anni risultano balneabili ed eccellenti.