Gli alunni della scuola Mozzi diventano opere d’arte viventi

Rivisitano un gruppo di ritratti di illustri maestri della pittura e diventano loro stessi i protagonisti dei quadri più celebri

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Un’esperienza originale vede protagonisti-attori-pittori gli alunni delle quarte classi della scuola primaria Mozzi - facente capo all’istituto comprensivo Grossi di Treviglio - che si sono trasformati in opere d’arte viventi, (nelle foto di Virginia Cornici)

con proprie specifiche posture, rivisitando un gruppo di ritratti di illustri Maestri della pittura, da Leonardo a Matisse, da Giotto a Magritte. Per apprendere meglio l’arte del ritratto, posta alla loro attenzione educativa, bambine e bambini, sotto la guida delle insegnanti Serita Ruggieri e Marianna Giandini e con la collaborazione alla macchina fotografica della mamma di una delle scolare, Virginia Cornici, fotografa professionista - della quale pubblichiamo le foto - sono appunto diventati coautori di ritratti dei grandi autori presi in esame per motivi di studio. E i loro volti - di Viola, Laura, Vittorio, Alessandro.... - hanno rivelato una forte capacità di immedesimazione nel ruolo. L’iniziativa dei “Ritratti viventi“ è stata preparata con cura, attraverso un’analisi serrata e critica dei ritratti "lontana dagli stimoli superficiali di oggi", hanno riferito le docenti addette. Si è trattato di un percorso d’ arte recuperata nei suoi valori nella specifica interpretazione degli scolari, ognuno dei quali ha rivissuto, alla luce dei ritratti prescelti, sguardi, gesti, posture secondo le specificità delle singole opere d’arte, fra volti in primo piano e sfondi connessi. Il tutto grazie ad un importante lavoro organizzativo che ha visto attivi bambini, insegnanti e fotografa in unità di intenti. Tutti si sono impegnati, ognuno nel proprio compito, in una operazione pedagogico-didattica inedita, seguita ed espressa in ogni dettaglio, anche la riproduzione a tempera dei quadri: ne è venuto un risultato di alto profilo, del quale alunni e insegnanti della scuola Mozzi vanno giustamente orgogliosi.Amanzio Possenti