FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Tre donne uccise nel 1993, i casi irrisolti di Laura, Giacomina e Marina: l’ombra del serial killer

Bergamo, tutte uccise in pochi giorni e in una manciata di chilometri. Dopo la riapertura del caso Bigoni riemerge un’ipotesi: un’unica mano

Laura Bigoni fu uccisa il 1° agosto 1993 nella villetta di famiglia a Clusone. Il suo caso è stato riaperto

Laura Bigoni fu uccisa il 1° agosto 1993 nella villetta di famiglia a Clusone. Il suo caso è stato riaperto

Tre donne uccise. Tre delitti che, a distanza di decenni, attendono ancora non solo giustizia, ma persino un movente certo. Tre cold case mai risolti che macchiarono di sangue la Bergamasca nell’arco di qualche settimana e che ora tornano di attualità. Il primo è l’omicidio della 23enne Laura Bigoni, uccisa il 1° agosto 1993 nella villetta di famiglia a Clusone con 9 coltellate. La procura di Bergamo ha riaperto il caso anche in base alla testimonianza rilasciata da una collega che all’epoca dei fatti lavorava a Milano con Laura. Residente a Milano, ma in passato villeggiante a Clusone come Laura, ha deciso di farsi avanti dopo aver letto un’intervista alla mamma di Laura in cui venivano citate una bomboletta spray e un taxi giallo. Quella maledetta notte fra il 31 luglio e l’1 agosto ’93 dichiararono di aver visto un taxi giallo targato Milano sotto casa Bigoni a Clusone per almeno mezz’ora, tra le 3.55 e le 4.25. Una testimonianza che potrebbe portare a nuovi sviluppi investigativi.

Ma quel delitto non è l’unico di quell’estate rovente: tra il 1° agosto e il 23 settembre in Bergamasca si consumarono gli omicidi di altre due donne: Giacomina Carminati, ritrovata priva di vita con un sacchetto di cellophane in testa a Trescore Balneario, e Marina Loreto, picchiata e strangolata nel parco del Famedio a Ponte San Pietro.

Tre donne vittime. Di chi? Di certezze ce ne sono poche, tanti i dettagli, poi un mare di ipotesi, suggestioni, compreso quella che dietro ci sia un’unica mano. I delitti furono comunque compiuti con modalità diverse: il primo con un coltello, il secondo con un sacchetto (le gambe erano state legate da una cintura) e l’ultimo a mani nude. Clusone e Trescore Balneario non sono certo confinanti: uno in Valle Seriana e l’altro in Valle Cavallina. Ponte San Pietro, invece, si trova nell’Isola.

Anche il profilo delle vittime è diverso: Laura aveva 23 anni, faceva le pulizie e voleva aprire un centro estetico; Giacomina aveva 59 anni e dalla sua abitazione sparì un milione di lire in contanti (rapina finita male?); Marina era un’impiegata di 28 anni. Sotto le sue unghie gli investigatori trovarono capelli e pelle del killer (si pensò a un maniaco, o un automobilista di passaggio che aveva abbordato la ragazza, comunque l’assassino non fu mai trovato). La ragazza aveva cercato di difendersi. Tre omicidi che per il momento tra di loro hanno una caratteristica: le vittime sono tutte donne. E aspettano ancora giustizia.